Del Piero: “Bene Pogba, ma dal 10 si pretende di più”

Alessandro Del Piero, ex numero 10 della Juventus è stato intervistato dalla ‘Gazzetta dello Sport’. Il ‘Pinturicchio’ ha parlato tanto di Juve e di calcio italiano, ma l’inizio della chiacchierata non poteva non partire da quel numero 10 che Alex ha indossato per 19 anni e che oggi è sulle spalle di Paul Pogba: “So che Paul è un giocatore di grande talento. Se pensiamo al dieci come l’uomo che deve stupire con le sue giocate durante la partita – evidenzia – , Paul è perfetto perché sa come farlo, può riuscirci e lo ha già fatto tante volte. Nelle sue corde ci sono i grandi colpi che un protagonista deve avere. Poi nei club importanti c’è dell’altro, perché il dieci è molto di più di un’espressione tecnica, è una cosa ancora più complicata, strutturata. Ma Pogba ci può arrivare. Bisogna soltanto lasciargli il tempo di provarci”.\r\n\r\nCerto è che ancora Pogba non può essere considerato il nuovo simbolo della squadra, dopo la rivoluzione estiva, non c’è un singolo che trascina la squadra, ma secondo Del Piero la differenza la fa come al solito la ‘vecchia guardia’: “Credo che la Juve lo stia ancora cercando, almeno per il futuro. Per quanto riguarda il presente è inevitabile nominare la vecchia guardia, fondamentale anche per la personalità: Buffon, Chiellini, Marchisio, e poi Bonucci, e Barzagli. Al momento i trascinatori sono ancora loro”.\r\n\r\nIn Champions League a febbraio ci sarà da affrontare il Bayern Monaco: per Pinturicchio paradossalmente è stato meglio incontrare ora i tedeschi: “E’ un po’ presto per dare consigli. In due mesi possono cambiare tantissime cose. Credo – aggiunge Del Piero – che per la Juventus sia importante avere tutto questo tempo per preparare la partita. In ogni caso, meglio per tanti motivi incontrare una squadra come il Bayern Monaco agli ottavi piuttosto che più avanti nella stagione. La Juve in casa ha le potenzialità per fare benissimo contro i tedeschi, lo stadio e il pubblico hanno un valore e possono dare una spinta importante alla squadra. C’è il modo per prepararsi anche dal punto di vista psicologico e affrontare questa sfida al meglio”.\r\n

Del Piero: “Inter solida candidata allo scudetto”

\r\nIn campionato la Juve si è portata a soli tre punti dalla vetta, ma è ancora l’Inter a guardare tutti dall’alto verso il basso: “Ha raggiunto compattezza, in maniera sorprendente. Mancini ha creato una squadra solida: vincere tante partite 1-0 non è un fatto casuale, è un dato importante. Mi pare che il gruppo Inter sia un gruppo che si diverte ma che allo stesso tempo è impegnato e unito. Si delinea quel duello antico, ma io non dimenticherei le squadre che ancora sono in mezzo. La Roma ha nelle corde tutte le potenzialità per lottare fino in fondo, ha sorpreso in positivo a Napoli in un momento complicato, poi c’è stata la scivolata in coppa Italia, ma in campionato è ripartita. Il Napoli gioca il calcio più divertente insieme con la Roma. Dico Napoli e Roma prima della Fiorentina in attesa di conferme di continuità che si potranno avere nei prossimi mesi, ma sul piano della qualità del gioco non c’è dubbio che la Fiorentina sia una bella realtà – prosegue – Ha perso a Torino contro la Juve e ci sta, perché se spinge al cento per cento la Juve in casa può battere qualsiasi avversario. Non è un passo falso che rovina i progressi di questi mesi. La Fiorentina fin qui ha sorpreso, vediamo che cosa succederà sulla lunga distanza, ma proprio perché ci sono tutte queste squadre che stanno facendo buone cose mi pare presto per ridurre la lotta scudetto a Inter e Juve. Il Milan? Direi che in questo momento ha bisogno di essere lasciato tranquillo”.\r\n\r\nAttenzione ai campioni d’Italia in carica però: hanno messo su una squadra che mixa perfettamente calciatori esperti e giovani campioni. “La struttura del club e della squadra, la presenza dello zoccolo duro dei senatori e di giovani bravi che hanno già fatto parecchie belle cose. Questo significa tanto: quando decidi di ricostruire, la creazione di un mix fra esperti e giovani è fondamentale. Nella Juve – conclude Del Piero – c’è stata continuità”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni