Editoriali

Dei delitti e delle pene di Paratici nel caso Suarez

Cosa viene contestato veramente al dirigente bianconero e alla Juventus a livello penale e sportivo

Il caso Suarez con l’avviso di garanzia a Fabio Paratici ha fatto addirittura sparire il Covid dalle testate giornalistiche e dai tg. Sembra quasi che la pandemia non sia mai esistita e tutti i giornalisti sono diventati all’improvviso esperti in diritto sportivo. Le ipotesi sono le più varie e strampalate, come quelle relative a retrocessioni o punti di penalizzazione. Proviamo a fare un po’ di ordine e chiarezza. Innanzitutto, Paratici non è indagato per le ipotesi di reato principali, ovvero la rivelazione del segreto d’ufficio e il falso ideologico. Questi addebiti (tutti da dimostrare) vengono fatti solo all’avvocato Chiappero, che ha fatto da intermediario tra l’entourage di Suarez e l’università di Perugia.

Al dirigente bianconero viene contestato l’articolo 371 bis c.p. ovvero quello relativo a “false informazioni al pm“. In sostanza, non viene contestato al dirigente della Juventus di essersi attivato per velocizzare l’ottenimento dell’attestato, ma solo il fatto di aver fornito una ricostruzione non completa dei fatti. Cosa in sostanza avrebbe taciuto Paratici ai pm di Perugia? Lo scopriamo direttamente dalle parole della ministra Paola De Micheli, che nega categoricamente di aver subito pressioni o richieste di “raccomandazioni”: “Ho chiamato il capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, per anticipargli che sarebbe stato contattato da un dirigente  della Juve che aveva bisogno di avere informazioni necessarie per completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana di Suarez”.

Paratici: nessuna pressone alla ministra

La Juventus, dunque, vuole informarsi su quale sia l’iter per la cittadinanza, per capire se ci siano tempi e margini per tesserare Suarez. A tal proposito, dopo la De Micheli, Paratici consulta indirettamente appunto Frattasi, che ai pm ha dichiarato a sua volta: “Sono stato contatto dall’avvocato Chiappero che voleva sapere a chi  dovessero rivolgersi per attivare la procedura di cittadinanza. Non mi disse che era per Suarez. Ci capita spesso di ricevere richieste di questo tipo per chiarimenti procedurali e rispondiamo per cortesia istituzionale”. Insomma, tramite un legale che collabora con la società, la Juventus ha chiesto delle informazioni su una procedura, così come fanno ogni giorno molti altri soggetti. C’è qualcosa di illecito? Al momento nulla.

Quali rischi per la Juventus a livello sportivo?

Cosa può succedere dunque a livello sportivo? Da ieri in tanti si riempiono la bocca su articolo 4 e articolo 32 comma 7 del codice federale, puntando soprattutto sul secondo, che implicherebbe pene più severe. Ma cosa dice questo articolo? Si occupa nello specifico di “attestazioni o documenti di cittadinanza falsi o comunque alterati al fine di eludere le norme in materia di ingresso in Italia e di tesseramento di calciatori extracomunitari”. Quindi, un esame è un’attestazione di cittadinanza falsa o alterata? No, perché Suarez non è ancora arrivato a chiedere la cittadinanza italiana, stava preparando i documenti per ottenerla, ma non ha ancora fatto richiesta, ragion per cui siamo ancora ad una fase precedente. C’è un tentativo di tesseramento di un calciatore extracomunitario? No, perché il tentativo di tesserare un calciatore implica proprio la consegna fisica dei documenti all’autorità preposta per il tesseramento. La Juventus non ha mai avviato alcuna pratica in questo senso, semplicemente perché non aveva nemmeno a disposizione i documenti per farlo. Addirittura, sono gli stessi docenti che ad un certo punto, parlando tra di loro, dichiarano che il calciatore non sarebbe stato tesserato dal club di Agnelli, che aveva ormai abbandonato la trattativa da tempo (ha poi firmato con l’Atletico Madrid infatti).

Insomma, un processo alle intenzioni: è come se uno acquistasse un macchina e venisse accusato della tentata rapina che avrebbe potuto mettere in atto con quella stessa vettura. Al momento non ci sono nemmeno i presupposti per istituire un processo sportivo.

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Pubblicato da
Mirko Nicolino - @mirkonicolino