Come dicono a Torino? ‘Vincere non è importante: è l’unica cosa che conta’. Dovrebbero aggiungere: ‘E non ci interessa tanto come’. Non parlo di furti, intendo dire che dovrebbero ammettere di essere stati fortunati e non trincerarsi dietro la tesi dell’accerchiamento. La sudditanza psicologica esiste. Nell’Udinese devi accettare cose che non sempre si verificano ma non ti sorprendono. Con Napoli e Roma si verificano meno. Sulla Juve occorre fare una valutazione generale: tutto quello che ha vinto nel calcio italiano non è proporzionale a quello che ha vinto all’estero. Ed è un qualcosa che fa riflettere…
\r\nPoi la perla: alla Juve hanno un metodo studiato a tavolino per condizionare l’arbitro. Come se dalle parti dell’Olimpico di Roma le proteste nei confronti dei direttori di gara non siano di casa:\r\n
Allo Juventus Stadium – prosegue De Sanctis – l’arbitro arriva lì con 5 assistenti, non ne ha bisogno di altri cinque. Ho ancora nella memoria i flash dopo il primo rigore per il mani di Maicon e dopo il goal di Totti: è assurdo che 4-5 juventini debbano andare a protestare da Rocchi, che è bravissimo. E’ una situazione studiata che usano nei momenti d’indecisione. Prima di Calciopoli la classe arbitrale era poco libera nei fatti, l’attuale invece è libera e bisogna concedere loro l’errore. Non c’è disonestà intellettuale, ma purtroppo il sistema italiano si muove con leggi non scritte in cui il potente ha sempre ragione e gli si può concedere tutto.
\r\n[jwplayer player=”1″ mediaid=”77510″]\r\n\r\nDe Sanctis, a questo punto, se la prende con tutti quelli che hanno parlato di vittoria bianconera legittima. Si parte da Buffon:\r\n
Io e Gigi siamo anziani e forse stiamo perdendo la memoria. Lui poi in carriera ha avuto molti più successi che delusioni. I giocatori della Juve sbagliano a sentirsi perseguitati. Sono uguali agli altri e si comportano alla stessa maniera: l’unica differenza è che in Italia vincono spesso. A Buffon posso insegnare come si perde; un giorno però spero di potergli insegnare anche come si vince. Platini? Ha una visione troppo ristretta, è stato solo juventino. Spero abbia usato l’ironia, visto che ha detto di non aver visto la partita. Ma da presidente Uefa non è stato opportuno parlarne. Le parole di Pavel su Totti sono state fuori luogo, mentre alla moglie di Andrea (Agnelli, ndr) non rispondo: non è gentile farlo con una signora. I vincitori dovevano abbassare i toni e invece è stato il contrario. Io dico che discutere non è negativo. Il calcio vive di polemiche e teatralità. Con 20 anni di calcio alle spalle, Totti ha fatto bene a parlare dopo il match. Bisogna saper perdere, ma si fa fatica ad accettare certe decisioni perché si ha la sensazione di non giocare ad armi pari. A Torino abbiamo dimostrato di essere meglio di loro. Per la Champions faremo il possibile, ma la corsa è al titolo. Non vogliamo arrivare secondi ma vincere, possiamo farcela…
\r\nI vincitori hanno alzato i toni capito? Non qualcuno che dalla capitale ha invocato addirittura le mitragliatrici allo Juventus Stadium.