De Canio: “Non volevo tirare in ballo la Juventus”
Luigi De Canio, tecnico del Lecce, che salterà per squalifica la partita contro la Juventus di domenica prossima, si è presentato in conferenza stampa per puntualizzare su alcune vicende che lo hanno visto protagonista domenica scorsa contro il Catania: “Il motivo principale per il quale sono qui è perché ho il diritto dovere di difendere la mia dignità. La squalifica che mi è stata comminata mi ha sorpreso ed amareggiato per come è avvenuta; non ho alcun intento polemico nei confronti di nessuno, però, voglio difendermi. E’ la seconda volta che mi capita di essere dipinto come un violento e non ci sto, perché non sono mai stato una persona che può assumere atteggiamenti violenti nei confronti di nessuno, non ho mai mancato di rispetto a nessuno. Al termine della gara di Catania mi sentivo un po’ penalizzato e sono entrato in campo quando ho visto Giacomazzi parlare con l’arbitro, con l’intento di allontanarlo e le immagini lo possono testimoniare. Stavamo andando via quando il direttore di gara ha sventolato il cartellino rosso al nostro capitano e questo mi ha sorpreso perché non avevo sentito alcuna parola offensiva pronunciata da Giacomazzi. Non ho compreso neanche il comportamento dell’arbitro che ha estratto il rosso con un po’ di ritardo. A quel punto è vero che ho messo la mano sul braccio del Sig. Romeo, ma assolutamente non stringendolo, solamente per richiamare la sua attenzione e parlare. Tra noi due non c’era stata alcun tipo di discussione e per questo sono rimasto sorpreso della sua reazione nel momento in cui stavo cercando di dialogare. Se il regolamento dice che non si può toccare l’arbitro al braccio è giusto che io venga squalificato, ma ci tengo a ribadire che non ho avuto nessun intento violento. Ci tengo a chiarire anche un altro aspetto: nelle interviste al termine della partita ho parlato facendo riferimento alla nostra condizione di squadra che lotta per la salvezza, sperando che sia il campo e non altre decisioni a sancire un risultato sportivo. Con questo non voglio accusare nessuno o pensare che l’arbitro, con le ammonizioni comminate, abbia voluto favorire la Juventus, che per pura casualità sarà il nostro prossimo avversario. Con tutto questo il Lecce non vuole piangersi, lamentarsi o fare del vittimismo. Ci tenevo a fare queste precisazioni perché non ci sto a passare per una persona violenta”.