Juve, Danilo consiglia l’acquisto: “Qui sarebbe a casa”

Danilo fa anche il direttore sportivo della Juve. In una lunga intervista concessa al The Athletic, il capitano bianconero parla di tutto, compreso il suo desiderio di vedere il proprio connazionale a Torino.

Il rinnovo fino al 2025 in un momento così difficile è un segnale di come la sua concentrazione sia totalmente sulla Juventus. Danilo è diventato un simbolo bianconero, con la fascia da capitano al braccio. Il brasiliano incarna perfettamente lo spirito del club e Max Allegri non può più fare a meno di lui. In una lunga intervista concessa al quotidiano inglese The Athletic, Danilo parla da leader assoluto: “Cerchiamo di segnare due o tre gol in ogni partita. Sarebbe meglio vincere con un margine maggiore e con più tranquillità. Ma se non riusciamo a trovare un altro gol e le cose non vanno come vorremmo, abbiamo questa capacità di non subire”. La difesa granitica è un’arte: “Difendiamo come una famiglia e lasciamo tutto in campo”.

Lo spirito Juve, come detto: “C’è sempre qualcuno pronto a mettere in campo quella scivolata in più, a parlare, a raddoppiare per aiutare il suo compagno di squadra. Questo è il bello della Juve”.

Intervista Danilo: “Allegri vede il calcio diversamente da Sarri e Pirlo”

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(Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Ancora sulla difesa: “Avere una difesa brasiliana in Italia è motivo di orgoglio perché qui c’è una scuola ben precisa, abbiamo imparato bene grazie a ragazzi come Bonucci, Chiellini e Barzagli”.

Danilo consiglia l’acquisto di un altro brasiliano: “Mi piacerebbe avere Casemiro. Sarebbe a casa qui”.

Sugli allenatori avuti alla Juve: “Sarri e Pirlo erano diversi ma pensavano al calcio allo stesso modo. Volevano passaggi corti e che tutti giocassero vicini e costruissero attraverso i terzi” mentre Allegri “Vede il calcio in modo più diretto, con lanci lunghi, con aggressività, che è un altro modo di vincere. Ho imparato da tutti loro ma penso che Allegri sia la persona giusta per la Juventus in questo momento”. Il tecnico livornese “È un incredibile gestore. Tra tutti quelli con cui ho lavorato è il miglior uomo-manager e questo non dovrebbe essere dato per scontato perché gestire i rapporti con gli esseri umani non è facile”.