Antonello Cuccureddu, ex calciatore della Juventus, è intervenuto ai taccuini di ‘CalcioGP‘ per fare il punto sull’attuale (difficile) situazione in casa bianconera. Ecco gli spunti salienti dell’intervista realizzata da Mauro Sarrica.\r\n\r\nKRASIC «NON È PAVEL» – «E’ un buon giocatore, ma non un campione. Ha avuto un inizio stratosferico, poi si è perso per strada. Per essere campioni bisogna avere un rendimento costante ed aver vinto qualcosa di importante. E’ assurdo paragonarlo a Nedved. Pavel era un vero e proprio leader in campo, lui dipende dalle prestazioni del gruppo. Per questo ora non riesce a incidere».\r\n\r\nCAPELLO «VINCENTE» – «L’ALLENATORE giusto per la Juve. Il nome che metterebbe d’accordo tutti. Fabio ha grande carisma, forte personalità e si esalta nelle situazioni difficili. I tifosi ancora lo rimpiangono perché è un vincente. Non credo, però, possa arrivare nella prossima stagione perché ha dichiarato recentemente di non avere intenzione di ritornare ad allenare dopo la nazionale inglese. Ha voglia di ricoprire altri ruoli, magari lo rivedremo in bianconero nelle vesti di direttore tecnico. Però nel calcio mai dire mai».\r\n\r\nQUAGLIARELLA «FONDAMENTALE» – «FONDAMENTALE per gli schemi di Luigi Del Neri. Fabio fa reparto da solo, ama spaziare su tutto il fronte d’attacco e non dà punti di riferimento agli avversari. In un gioco dove manca la qualità è l’ideale. Non è un caso se adesso questa squadra segni poco. Ma la sua assenza non può rappresentare un alibi per questi ultimi risultati deludenti ».\r\n\r\nBASTOS «RISCHIOSO» – «UN conto è giocare in Francia, un altro in Italia. Sarebbe un rischio spendere certe cifre per un’incognita. Ricordiamoci che fine ha fatto poi Diego…».\r\n\r\nCHIELLINI «SOPRAVVALUTATO» – «E’ un po’ sopravvalutato. Ha bisogno di giocare accanto ad un regista difensivo di caratura internazionale, altrimenti avrà molte difficoltà. E’ vero che è uno dei pochi a lottare sempre su tutti i palloni e a dare l’anima in campo ma questo non basta. Deve essere più disciplinato tatticamente. Il suo ruolo ormai è quello di difensore centrale, è lì che deve giocare. Non ha ancora doti da leader, deve migliorare molto anche su questo aspetto, essere meno istintivo. Ripeto non è in grado ancora di guidare da solo il reparto difensivo e poi il fatto di giocare accanto a gente meno esperta di lui come Bonucci e Barzagli lo penalizza ulteriormente».\r\n\r\n«LA PAZIENZA È FINITA MA AGNELLI È UNA GARANZIA» – «LA situazione è disastrosa, è inutile girarci intorno. La rosa di quest’anno è stata costruita male perché se hai un allenatore che gioca solo con uno schema, il 4-4-2, devi acquistare esterni di qualità, che puntano l’uomo. Non puoi adattare giocatori come Marchisio, un regista, a sinistra, perchè significa snaturare il sistema di gioco. Il vero problema poi è rappresentato dalla mancanza di validi terzini, alla Maicon per intenderci. E’ da lì che parte il gioco. Perché se affronti squadre come Inter e Milan puoi anche giocare di rimessa, contro le cosiddette piccole invece devi essere in grado di impostare. Ma contano anche gli stimoli in certe partite. E qui non vedo figure forti che riescano a compattare il gruppo. Moggi era il numero uno in questo, con lui tutti gli allenatori hanno avuto successo. Chiedete a Lippi. La delusione dei tifosi è arrivata alle stelle, la pazienza è finita. Dico loro, però, di essere fiduciosi per il futuro, perché sono guidati da un Agnelli, una garanzia».\r\n\r\nMAROTTA «SCETTICO» – «HA comprato tanti buoni giocatori, ma nessuno in grado di fare la differenza. In una grande squadra come la Juventus servono i campioni, non è come alla Sampdoria. Bastava prendere tre giocatori di livello internazionale per rendere la squadra competitiva, eppure non è stato così. Non si possono acquistare gli scarti della Roma, dell’Udinese e di altre provinciali pensando poi di essere competitivi in campionato. E non capisco sinceramente l’acquisto di Toni, a questo punto era meglio tenersi Trezeguet…».\r\n\r\nMARTINEZ «BRUCIATO» – «NON avrei speso tutti quei soldi per un giocatore da provinciale. Nelle partite che ha giocato ha dimostrato che non è da Juve. Scommessa già bruciata».\r\n\r\nDEL NERI «HA FALLITO» – «PER ogni allenatore parlano sempre i risultati sul campo, le parole contano poco. Purtroppo ha fallito in tutto e per tutto, questa è la realtà. Se ci saranno altre figuracce in campo è giusto che si cambi subito perché la situazione diventerebbe insostenibile. Ho sentito tanti nomi di possibili traghettatori, ci sono anch’io tra questi papabili… ».