Crisi in Libia, nessun problema per la Juventus

\r\n\r\nLibia a rischio, ma non per la Juventus. Lunedì prossimo, nel corso del Cda ordinario, convocato per l’approvazione della semestrale, ci sarà probabilmente anche Khaleb Zentuti, rappresentante della Lafico, la finanziaria libica che detiene il 7,5 per cento del pacchetto azionario della Juventus. Le attuali drammatiche vicende politiche e sociali che riguardano la Libia avevano fatto pensare a difficoltà nel rapporto tra la Lafico e la Juventus.\r\nMa un’eventuale cessione del pacchetto azionario libico ad altri, non cambierebbe comunque la posizione dell’azionista di maggioranza bianconero, la Exor, che rappresenta la Famiglia Agnelli e detiene il 60% delle azioni.\r\nSembra poi assai improbabile una vendita delle azioni Lafico in questo momento, poichè la loro quotazione in Borsa è decisamente inferiore al valore di acquisto iniziale. La costruzione del nuovo stadio, che certamente rinsalda la posizione patrimoniale e progettuale della Juventus, potrebbe avere un ruolo importante nella decisione della Lafico – eventi politici e sociali permettendo – di restare nel pacchetto azionario della Juventus.\r\nL’investimento azionario della Lafico era nato con una precisa filosofia: si affiancava ad altre partecipazioni nella Fiat e abbracciava il progetto di ricostruzione di una società sportiva di eccellenza e di prestigio mondiale che ha scelto criteri avveniristici per la propria futura gestione e di cui tra l’altro è tifosissimo il figlio-ingegnere-calciatore di Gheddafi, Saadi, che ha anche giocato da professionista a Perugia e Udine e tra i propri ricordi più emozionanti vanta anche una partita amichevole disputata proprio contro i bianconeri, qualche anno fa da avversario, indossando la maglia del club di Tripoli di cui era presidente, l’Al Ittihad.\r\n\r\nCredits: Il Secolo XIX\r\nFracassi Enrico\r\n\r\n