La Procura di Torino continua ad indagare sui conti della Juventus e stando a quanto riporta il quotidiano La Stampa, la Guardia di Finanza sta effettuando nuove perquisizioni. L’accusa è di falso in bilancio e le perquisizioni sono avvenute in importanti studi legali di Torino, Roma e Milano. È qui, infatti, che sarebbero depositate le scritture private tra il club bianconero i calciatori per lo slittamento di alcuni stipendi durante l’emergenza Covid.
Si tratta di documenti che non sarebbero stati trovati nelle precedenti perquisizioni e secondo l’accusa lo slittamento degli stipendi sarebbe avvenuto omettendone l’indicazione specifica a bilancio in posizione debitoria. Una ipotesi che risulta assai strana visto che la Juve è quotata in borsa e i suoi bilanci sono scandagliati costantemente e a fondo. Addirittura, secondo i pubblici ministeri del capoluogo piemontese, era prassi da parte del club torinese di custodire alcuni documenti riservati fuori dalla sede per poi distruggerli una volta esaurito il loro scopo di garanzia.
È per questo che si stanno effettuando delle verifiche presso studi di agenti e uffici di avvocati che curano gli interessi dei giocatori. Insomma, dopo le plusvalenze, che hanno portato già la giustizia sportiva ad ammettere che non siano servite per l’iscrizione ai campionati, ora si cercano altri appigli per portare la società bianconera a processo. Ci riusciranno?