Cori contro Balotelli, Triade assolta e voglia di Bettega…

L’argomento che più sta tenendo banco in questa settimana sono i cori dei tifosi juventini nei confronti di Mario Balotelli. Come sempre i falsi perbenisti non hanno perso l’occasione per cavalcare la tigre dell’indignazione.\r\nPremetto che chi scrive fa del rispetto per il prossimo uno stile di vita e condanna totalmente qualsiasi forma di razzismo e non concepisce questo modo di tifare dispregiativo nei confronti dell’avversario, ma è giusto specificare che il razzismo in questo caso non c’entra proprio nulla. La questione del becerume da stadio è atavica ed appartiene ad una ritualità, esecrabile quanto si vuole ma ahinoi consueta e tipica in tutte le curve italiane. Al di là di tutte le ipocrisie, le tifoserie hanno sovente inneggiato a drammi, morti e quanto possibile per irretire l’avversario.\r\nChe dire delle iniziative, striscioni e cori abominevoli contro Superga, Meroni, Scirea, Baretti, Paparelli, la mamma di Materazzi, il suocero di De Rossi, De Falchi, la strage di Bologna ed il dramma dell’Heysel, tanto per citarne alcuni? Recentemente ad esempio, alcuni tifosi della Fiorentina hanno pensato bene di festeggiare il gemellaggio con il Liverpool presentandosi a Torino in occasione della sfida con la Juventus indossando una maglia dei reds con dietro scritto il numero -39!\r\nE che dire del coro “Pessotto buttate de sotto” inneggiato da alcuni romanisti alla seconda giornata di campionato o del coro “gobbo maledetto salta anche tu nel laghetto” collegato alla tragedia di Vinovo e che da un po’ di tempo a questa parte si può purtroppo ascoltare in molti stadi italiani.\r\nEd un tifoso del Napoli che da sempre viene apostrofato ovunque come “coleroso, terremotato” o con un “Vesuvio lavali con il fuoco”o ancora “l’Italia agli italiani, fuori i napoletani”, come dovrebbe reagire? Questo è il tifo italiano. Nel bene e nel male.\r\n”Balotelli non vie­ne insultato per il colore del­la sua pelle, ma per i suoi at­teggiamenti. Questo non è razzismo, l’Italia non è un Paese razzista. Se io non ho mai avuto proble­mi e Balotelli sì, il problema non è il razzismo, ma è lui che deve imparare a com­portarsi”.\r\nParola di Clarence Seedorf, uno dei giocatori di colore più attivi da sempre nella lotta al razzismo.\r\nCi si indigna per i cori contro Balotelli adesso?\r\nGiusto, ma solo se poi ci si indigna anche per i BUU, per i cori contro i napoletani o gli ebrei, per i “devi morire”, per i vessilli politici sbandierati allo stadio, per l’odio verso le istituzioni o per tutte le volte che una tragedia viene usata per irretire l’avversario.\r\nCredetemi, per elencare striscioni e cori orrendi visti ed ascoltati negli stadi italiani non basterebbe un libro. Chi è senza peccato, scagli la prima pietra.\r\nNon esiste una tifoseria immune da questa colpa.\r\nEd allora che fare? Chiudere tutti gli stadi italiani? Chiudere tutte le curve? Diffidare tutti?\r\n”Il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto” cantava quasi 50 anni fa Francesco Guccini in “Dio è morto”, testo della quale canzone andrebbe fatto leggere ed imparato a memoria nelle scuole italiane per quanto è rimasto sempre attuale ad ogni epoca che si è succeduta da allora.\r\nQuello che si sta ascoltando e leggendo in questo periodo è solo perbenismo interessato.\r\nQual è la soluzione per mettere fine a questa ritualità atavica di becerità?\r\nChe la trovino proprio coloro che vengono pagati per ricoprire le cariche alte e prendere le decisioni. Altro che morale spicciola.\r\nInvece di perder tempo ad indignarsi, facciano i fatti sperando però che almeno una volta in Italia la legge sia davvero uguale per tutti.\r\nIn settimana intanto, nonostante l’ennesimo tentativo Zacconiano della nuova Juventus di patteggiare la pena, la Triade Moggi-Giraudo-Bettega è stata assolta dall’accusa di falso in bilancio perché “il fatto non sussiste”.\r\nQuesta difesa legale così debole e dimessa della società di Torino non può che riportare la memoria del tifoso juventino a Calciopoli:\r\ncosa sarebbe successo se la Juventus si fosse difesa davvero nel processo sportivo del 2006, invece di cercare in tutti i modi di farsi condannare con una pena congrua?\r\nDa questo procedimento ne esce completamente immacolato Roberto Bettega, non coinvolto in precedenza nemmeno per striscio dallo scandalo di Calciopoli.\r\nE’ bastato questo per scatenare il popolo Juventino: sondaggi, forum e petizioni in suo favore.\r\nSe ne chiede l’immediato reintegro all’interno dei piani alti dirigenziali juventini.\r\nC’è chi poi come la redazione di “Tutti pazzi per la Juve”, programma di successo nell’etere radiofonico, che ne chiede addirittura il reinserimento ma non con un ruolo qualunque: “per quello che Bobby Goal ha rappresentato per la Juventus merita la carica di Presidente, senza se senza ma, anche come forma di risarcimento per quanto subito in questi anni!”\r\nPotrebbe esser un fortunato remake di quello che Giampiero Boniperti ha significato per la storia della Juventus.\r\nDisastroso turno di Champions.\r\nMilan, Inter e Juve hanno fallito il primo match-point per chiudere subito il discorso qualificazione rimandando tutto adesso agli ultimi 90′.\r\nNon ha fallito questa opportunità invece la Fiorentina guidata da Cesare Prandelli, attuale miglior tecnico italiano del nostro campionato, che è riuscita a qualificarsi a danno del Liverpool di Benitez. Davvero un’impresa meritevole di applausi.\r\nL’Inter è stata per l’ennesima volta ridimensionata e presa a pallonate in Europa, questa volta per opera di un Barcellona privo di Messi ed Ibrahimovic.\r\nLa Juventus è stata umiliata da un Bordeaux già qualificato mentre al Milan è andata di lusso contro il Marsiglia di Deschamps e solo la fortuna ha impedito il sorpasso della formazione francese.\r\nPer stabilire il reale valore del campionato italiano (mediocre, sufficiente o discreto che sia…) è giusto quindi rimandare tutto all’ultimo turno che si giocherà a 3 giorni di distanza dal big-match tra Juventus ed Inter, che ad oggi è dato ancora per disputato all’Olimpico di Torino e con Maicon squalificato. Ma con la giustizia sportiva di questi tempi ed il galoppo della tigre dell’indignazione e dei sospetti niente è da dare per scontato…\r\n

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Discreti Stefano

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Editorialista web, opinionista tv e co-conduttore “Tutti pazzi per la Juve”
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Pubblicato da
Alberto Zamboni