Contratto collettivo calciatori: cessione obbligata in caso di accordo tra i club
Sette punti (noti), più uno (rivoluzionario). La riscrittura del contratto collettivo dei giocatori entra nella fase senza appello e, lunedì prossimo, nella sede della Federcalcio, si consumerà l’incontro decisivo. Lega Calcio di serie A da una parte, Associazione calciatori dall’altra, nel mezzo il numero uno della Figc, Giancarlo Abete. L’offensiva sarà ancora una volta dei club, decisi a capovolgere gli equilibri nelle contrattazioni che, oggi, giudicano troppo sbilanciate a favore dei attori sul campo. Come? Già conosciuti sono i paletti pensati dalla Confindustria del pallone come gli ingaggi legati ai risultati (verrebbe garantito un tetto minimo per tutti) o il desiderio di avere mano libera nel considerare fuori dal progetto i non desiderati fin dal primo giorno di ritiro precampionato e non solo alla vigilia delle partite. \r\nMa la novità delle ultime ore (l’ottavo punto) assume il significato di qualcosa difficile da immaginare solo qualche mese fa. L’assist per la grande svolta si è concretizzato alla luce dei risvolti dell’ultima campagna trasferimenti. Grosso è rimasto alla Juve, Julio Baptista alla Roma nonostante corteggiatori, più o meno credibili, ma comunque esistenti. Troppo per società (la linea è stata sposata da tutti) che, dai continui rifiuti senza particolari motivazioni, subiscono danni economici oltre che strategici. Da qui, l’ottavo «comandamento»: per i club, se le società raggiungono un accordo e l’ingaggio del giocatore destinato a fare le valigie rimane praticamente inalterato, per il tesserato non sarà possibile opporsi alla cessione.\r\nApriti cielo! Lunedì sarà battaglia, anche dai toni duri perché, così come per tema sui fuori-rosa, l’Associazione calciatori non ha intenzione di concedere una nuova scrittura del contratto collettivo di tale ampiezza. Cambiare va bene, ma non stravolgendo le regole fino ad ora seguite, è la linea dei rappresentanti sindacali che minacciano lo sciopero in campionato se le trattative dovessero naufragare. La Lega di A andrà avanti senza tentennamenti: a Roma sbarcheranno il presidente Beretta, l’avvocato della Juve Michele Briamonte e il numero uno del Cagliari Cellino oltre al sempre presente Lotito. «La nostra piattaforma che presenteremo lunedì – spiega Beretta – nasce dall’esigenza di coniugare la salvaguardia del diritto alle scelte professionali dei calciatori con le esigenze delle società di poter cedere i loro cartellini in presenza di rilievi infondati in opposizione al trasferimento».\r\n\r\nCredits: La Stampa\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it