Ciò che sembrava scontato, scontato non è stato. Il tentativo di patteggiamento da parte di Antonio Conte con la Disciplinare è andato a vuoto: respinta la proposta di patteggiamento per 3 mesi di squalifica e un’ammenda da 200mila euro, ritenuta dal giudice Artico non congrua, mentre sono stati ritenuti congrui 4 mesi per Carobbio, reo confesso di illeciti. E a vuoto è andato anche il tentativo dei legali della Juventus di ricusare il giudice. Ora cosa si fa? Come riporta ‘Tuttosport’, Conte è andato su tutte le furie e in un vertice notturno ha chiesto alla Juventus la guerra alle istituzioni: carte alla mano il tecnico bianconero vorrebbe andare fino in fondo e giocarsi la possibilità di un’assoluzione piena essendo convinto di non avere nulla a che fare con la brutta storia del calcio scommesse. Già l’idea di patteggiare tre mesi e una multa non andava già al tecnico bianconero, figurarsi ora il suo stato d’animo…\r\n\r\nSecondo il quotidiano sportivo torinese, però, Andrea Agnelli (assieme allo staff di legali bianconeri) non sarebbe dello stesso avviso, ragion per cui la Juventus avrebbe tentato nella notte di convincere il tecnico leccese ad un altro tentativo di patteggiamento: 4 mesi e una forte multa o 5-6 mesi di qualifica, con più di metà stagione quasi compromessa per Conte. In pratica, il tecnico della Juve si beccherà molto di più di quanto hanno patteggiato tesserati rei confessi di combine. Un qualcosa che definire allucinante è sempre poco. Provare di scendere di nuovo a patti con un tribunale dell’inquisizione può essere ancora una strada percorribile?