“Io so soltanto che il Milan l’anno scorso ha vinto lo scudetto e quindi Allegri è ripartito su una base che ha vinto lo scudetto. Una base importante e chi vince l’anno prima lo scudetto non può dire: ‘Vediamo che succede l’anno prossimo’. La differenza sostanziale penso che stia lì. Noi, invece, veniamo da due settimi posti, non da uno, da due, e penso che sicuramente per il nome, la Juventus, è giusto sempre che stia nel lotto delle favorite, però per i fatti accaduti ultimamente secondo me non era giusto inserire la Juventus tra le favorite. Così come non è stato inserito il Palermo che è arrivato ottavo. Così come non è stata inserita l’Udinese che è arrivata quarta. Ripeto, poi, al di là di questo, è giusto guardare sempre in casa nostra. Io nel momento in cui sono diventato allenatore della Juventus mi sono posto degli step. Il primo step era quello di tornare ad essere competitivi. Tornare ad avere credibilità agli occhi dei nostri tifosi, tornare ad avere credibilità agli occhi degli avversari. Io penso che questo step lo abbiamo raggiunto e non era facile. Adesso c’è il secondo step e poi ce ne saranno altri”.
\r\nObiettivo numero uno raggiunto, dunque, qual è il prossimo gradino che dovrà salire la Juventus di Conte?\r\n
“Il secondo step qual è? Mantenere la competitività. Cosa che negli anni passati non si è riusciti. Quest’anno invece dobbiamo essere bravi. Come? Continuando a mantenere la giusta concentrazione, la giusta attenzione, la voglia, la determinazione, questa grande organizzazione che abbiamo, questa crescita da parte di tutti quanti i calciatori e confermarci nei piani alti della classifica. Poi ci sarà un altro step. Però, come dico, quando si costruisce, anche l’ingegnere che prende un progetto, si pone degli step: io mi sono posto questi step. Il primo siamo riusciti a raggiungerlo anche in poco tempo, adesso il secondo step è quello di mantenere questa competitività, lasciando stare cosa dicono gli altri. Penso che ognuno debba guardare in casa propria e noi guardiamo in casa nostra, perchè ognuno conosce i propri pregi e i propri difetti”.
\r\nDomenica il Cesena, poi lo scoglio Roma. La Juventus ha diversi diffidati: Conte sta pensando al tourn over per evitare brutte sorprese con i giallorossi?\r\n
“Non mi interessa niente. I tre punti con il Cesena sono come i tre punti con la Roma. Per noi la partita della vita è sempre la prossima, quindi quella col Cesena, perchè non è detto da nessuna parte che abbiamo tre punti in tasca. E qui torniamo al discorso del secondo step: quello di confermarci competitivi in tutto, nell’atteggiamento, e anche in una gara nella quale guardando la classifica si affrontano la prima e la penultima. Sembrerebbe tutto facile, invece io dico che vincendo col Cesena daremmo sicuramente grande valore alla vittoria con la Lazio ed al pareggio contro il Napoli; non vincendo col Cesena, ridimensioneremmo di tanto queste due trasferte insidiose che abbiamo affrontato”.
\r\nMancherà per la prima volta Andrea Pirlo, come ha preparato Conte la partita senza il suo uomo più decisivo?\r\n
“Sappiamo tutti l’importanza di Andrea. Quando parlo di Pirlo, mi piace parlare più dell’uomo che del calciatore, perchè il calciatore lo conoscono un po’ tutti, io invece ho avuto la fortuna, visto che lo alleno, di conoscerlo e lo sto conoscendo anche come uomo. Quindi sicuramente è un giocatore importante per noi, sotto tutti i punti di vista, però sono convinto anche che chi giocherà domani insieme alla squadra cercherà di non far rimpiangere questa assenza, sapendo che Andrea resta un punto di riferimento importante. Però ho grande fiducia in chi sostituirà Andrea, perchè ci sarà anche una squadra che invece di fare 100 quando c’era Andrea, farà 120 per cercare di mettere anche nelle migliori condizioni chi entra a fare benissimo”.
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