Il tecnico della Juventus, Antonio Conte, appena rientrato con la truppa bianconera in Italia ha fatto con i media il punto della situazione al termine della prima parte del ritiro. “Il bilancio? È positivo, sono contento di come sta procedendo il lavoro sotto ogni punto di vista – spiega il mister salentino – I giocatori stanno cercando di capire cosa vuole l’allenatore e io sto cercando di capire loro. Partiamo da zero con concetti nuovi, la cosa bella è che sono tutti disponibili. Il segreto per convincerli a seguirmi? È il campo che li convince: se uno propina fesserie non viene seguito. Sto proponendo quotidianamente un’idea di gioco, soluzioni diverse, intensità, partecipazione, voglia, entusiasmo. E giorno dopo giorno stiamo crescendo. Siamo migliorati a livello di intensità e nella riconquista della palla. Nell’ultima amichevole in America la difesa ha concesso solo tiri da fuori. C’è ancora tanto da fare, quindi bisogna andare avanti a testa bassa, ma questo non ci deve spaventare.\r\n\r\n VENTI GIORNI MOLTO PROFICUI \r\n”Io ero più pessimista, avevo messo in preventivo delle scoppole perché non eravamo pronti per giocare certe amichevoli e invece abbiamo fatto una tournée decorosa. Siamo stati bravi a reggere con lo Sporting e a vincere due volte”.\r\n\r\nIL MIO CALCIO COMPLICATO?\r\n“Tutt’altro: è molto semplice. E in questa fase di apprendimento non ci sono errori particolari che mi fanno arrabbiare. Bisogna anche capire le situazioni: io voglio che si giochi sempre a calcio, ma se succede di buttare la palla in tribuna non mi scandalizzo. Un giocatore che mi ha sorpreso? Tutti hanno fatto quello che dovevano mostrando la volontà di rimettersi in gioco. Stanno conoscendo l’allenatore e l’uomo come io sto conoscendo i giocatori e gli uomini: questo è fondamentale. Vedo che prendono fiducia, che ci credono, si sforzano. Stanno recependo il modo di giocare a calcio. La difesa tanto criticata da due partite non prende gol. L’attacco è stato incisivo: con meno stanchezza avremmo segnato di più”.\r\n\r\nVUCINIC? ATTENDO L’UFFICIALITA’\r\n“Se Vucinic è un top o un ‘bass’ player? Non mi interessa: l’importante è che abbia fame. Non dobbiamo essere noi a metterci a disposizione dei nuovi acquisti, ma loro a mettersi a nostra disposizione. Mirko è di sicuro un giocatore da Juve, non lo scopro certo io, ma ne parlerò solo quando sarà ufficialmente un nostro giocatore”.\r\n\r\nNON CI SONO TITOLARI O RISERVE\r\n“Nelle amichevoli alterno tutti un po’ perché siamo in preparazione e un po’ perché modificando l’ordine dei fattori il prodotto non deve cambiare. E i risultati sono buoni: tra la seconda e la terza amichevole erano diversi molti giocatori, ma non l’idea di gioco. È quella che conta”.\r\n\r\nCredits: Gasport e La Stampa\r\n