Conte ha reso l’Inter solida in pochi giorni, Sarri ha molto da lavorare

Conte fin qui ha lavorato meglio di Sarri, ma c’è ancora tutto il tempo per lavorare e ripristinare il gap tra Juve e Inter

Premessa importante: è calcio d’agosto ed ogni giudizio va preso con le molle e circoscritto al contesto “temporale”. Le prime amichevoli estive hanno detto che l’Inter di Antonio Conte è già diventata una squadra solida e che fa partire l’azione dal basso in maniera egregia. L’ex tecnico bianconero, da grande stratega e motivatore eccelso qual è, sta tirando il massimo dai giocatori attualmente a disposizione. A livello qualitativo i nerazzurri sono probabilmente la terza forza della Serie A ed hanno una rosa incompleta soprattutto nel reparto offensivo, fatto sta che in pochi giorni Conte ha già messo in cascina un bel po’ di lavoro.

L’allenatore dell’Inter è un uno che cura i dettagli in maniera meticolosa e che fa provare e riprovare i movimenti ai suoi giocatori fin quando non l’imparano a memoria. Le cose su cui i nerazzurri lavorano si vedono chiaramente in campo, anche se magari poi è più difficile far fronte agli imprevisti e ai cambiamenti repentini di gara. È quello che serve attualmente al club milanese ed è forse anche quello che servirebbe alla Juventus di Maurizio Sarri, ma fin qui si è visto davvero poco. Vale per il tecnico bianconero in parte lo stesso discorso di Conte: la rosa è ancora incompleta, ci sono tanti giocatori fuori, ma comunque quelli utilizzati nella tournée americana giocherebbero titolari in tanti club europei di medio-alto livello.

Su cosa lavorerà Sarri nei prossimi giorni

Costruzione dal basso in affanno, poche idee offensive se non affidate all’estro di Ronaldo e pressing alto che spesso fallisce lasciando praterie agli avversari. Ciò che è saltato agli occhi degli osservatori nelle prime uscite della Juventus in Asia è stata soprattutto questa fragilità di tutta la fase difensiva. Sarri chiede ai centrocampisti di pressare molto alti e alla linea difensiva di giocare un bel po’ di metri più avanti rispetto a quanto chiedeva Allegri. Il risultato è che per ora i bianconeri hanno preso gol da chiunque, anche da avversari modesti.

I nodi sono diversi, ovviamente, e a partire da martedì 30 luglio alla ripresa degli allenamenti, Sarri e il suo staff sottoporranno i calciatori della Juve ad un vero e proprio tour de force. Il resto lo dovrà fare la dirigenza sul mercato, perché al tecnico ex Napoli non piace Cancelo, ma vuole un terzino destro bloccato, ritiene troppi cinque centrali difensivi e in attacco necessita di una prima punta che possa essere mandata in gol dagli attaccanti esterni, uno dei quali sarà sicuramente Ronaldo. L’assunto secondo il quale il cambio di mentalità sia molto più marcato nel passaggio da Allegri e Sarri piuttosto che in quello da Spalletti a Conte non regge. Tra l’attuale tecnico nerazzurro e il predecessore c’è lo stesso solco che esiste tra il nuovo allenatore della Juventus e il pentacampione Max.

C’è tutto il tempo per lavorare alla Continassa e mettere a punto questa nuova Juve. La prossima amichevole del 10 agosto a Stoccolma contro l’Atletico Madrid, che ne ha rifilati 7 al Real, sarà probabilmente il test più probante. Ad oggi, è inutile negare che l’Inter abbia almeno a livello di conduzione tecnica accorciato le distanze dalla Juve. Ora sta a Sarri e alla dirigenza ripristinare le distanze che in questi anni hanno sostanzialmente diviso bianconeri e nerazzurri con un abisso.