Conte Panchina d’Oro 2014: “Premio anche per squadra e società”
Antonio Conte vince per il secondo anno consecutivo la Panchina d’Oro di serie A: secondo Vincenzo Montella, terzo Walter Mazzarri
Per il secondo anno consecutivo Antonio Conte è Panchina d’Oro di serie A. Il tecnico della Juventus precede il viola Vincenzo Montella e il nerazzurro Walter Mazzarri: un riconoscimento importante per il leccese, che raccoglie così i frutti del duro lavoro di questi anni con la Vecchia Signora. Salito sul palco per la premiazione davanti a tanti colleghi e allo stato maggiore della Figc, Conte viene nuovamente punzecchiato sulla convocazione in nazionale di Giorgio Chiellini: “Prandelli? Quello che avevo da dire l’ho detto, rimango sulle mie posizioni”. \r\n\r\nDa qualche tempo si parla del futuro dell’allenatore, che secondo qualcuno potrebbe essere lontano dalla Juve:\r\n
“Il mio futuro? Va bene così – le parole dell’allenatore bianconero riportate da ‘Tuttosport’ -, siamo contenti della panchina d’oro, cerchiamo di concentrarci sulla gara con la Fiorentina. Chi vince dà fastidio? Bah, il mio lavoro è apprezzato dal movimento calcistico. Non è mai facile imporsi due volte, come dice Abete a volte è facile vincere più che farsi notare. Sono contento, sì. Non è semplice ripetersi ma ci sono riuscito: oltre al premio dell’Aic ricevuto un mese fa, ecco questo titolo dato dagli allenatori che mi gratifica ancora di più. Chi ho votato? I voti sono segreti e non si dicono”.
\r\nIl segreto del successo? Lavoro, lavoro e ancora lavoro!\r\n
“Dietro c’è molto lavoro, c’è tanta passione, componenti fondamentali per ogni tecnico, così come il sacrificio e il tempo sottratto alla famiglia. Lo dedico a loro, lo condivido con la mia famiglia appunto, con la società che mi supporta, con i miei calciatori e i miei collaboratori”, prosegue.
\r\nTornando per un attimo al campionato, Conte mette in guardia i suoi: guai a sentirsi arrivati!\r\n
“Contro il Milan è arrivata una grande vittoria, in un turno dove potevamo rischiare. Invece, abbiamo guadagnato due punti sulla Roma, vincendo alla grande. Ma voglio ribadire che ancora non abbiamo fatto nulla, però il terzo scudetto sarebbe storico. Stiamo facendo cose grandissime, a volte mi sembra non apprezzato il tutto, mi arrabbio poi passa. Il segreto di Tevez? Più l’aria si fa calda più si fa largo. Ha personalità e carisma, nei momenti di difficoltà lui esce fuori, come i campioni. Ne avevamo sentite tante: Carlitos invece è un professionista esemplare – conclude -, siamo molto contenti di averlo con noi”.