Conte: “Non accetto lezioni di stile da nessuno”
“Penso che quello che ho detto non deve trarre in inganno sulla mia serenità. Ho espresso una mia opinione al Tardini, l’ho fatto senza essere arrabbiato e senza contestare gli episodi, ho parlato solamente di un tipo di aria che si respirava, in maniera molto serena e tranquilla. Detto questo, mi scuso perché ho parlato di un giocatore che non è nella mia rosa, di Giovinco, gli porgo le mie scuse perché sono caduto in errore e mi dispiace molto. Forse perché lo conosco mi sono permesso di dire qualcosa in più, ma non dovevo permettermi”. Antonio Conte esordisce così nella conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Catania: dopo una settimana di furenti polemiche il tecnico bianconero vuole però tornare a parlare di calcio:\r\n
“Stiamo riuscendo a giocare con lo stesso atteggiamento in casa e fuori, poi vedo i dati e mi accorgo che dobbiamo cercare di fare qualche gol in più. Parlo di crescita, di casa in costruzione dall’inizio dell’anno, di mettere delle fondamenta. Questa casa è cresciuta molto in fretta, visto che si parla di noi come antagonisti del Milan dopo pochissimi mesi, questo ci riempie di orgoglio e soddisfazione. Molti dei miei giocatori per la prima volta in carriera si confrontano con questo obiettivo. Chi ha vinto sa bene che bisogna percorrere una strada, più vai in vetta e più sono forti le folate di vento, dobbiamo dimostrare di riuscire a mantenere determinati livelli di competitività”.
\r\nPoi i giornalisti lo costringono a tornare sulle dichiarazioni dei colleghi, che nei giorni scorsi hanno stigmatizzato le lamentele di Conte:\r\n
“Dichiarazioni che mi hanno dato fastidio? Penso che a livello di eleganza e di stile non mi aspetto nessuna indicazione da nessun tecnico. Ognuno ha un proprio modo di fare e di essere, se sono stato definito poco elegante cercherò di andare a lezione di bon ton. Ranieri? Dice un qualcosa che protrae la discussioni: “mi auguro che chi ha alzato la voce non condizioni i designatori”. Una dichiarazione che mi lascia perplesso, perché allora c’è insito in tutti il pensiero che possa esserci condizionamento. Io ho sempre parlato di parità di trattamento, non vogliamo nulla a favore. Ripeto, chiedo parità di trattamento. Se c’è un rigore al 90′ per il Catania, è giusto che venga dato, così come è giusto che venga dato alla Juventus. Massima stima per Ranieri, Lo Monaco che stimo molto come dirigente, ma non può pensare che voglia aizzare le folle. Ero un calciatore indomito ma leale, non ho mai aizzato nessuno, meno che mai il tifoso juventino che ha sempre partecipato con sportività ed entusiasmo, accettando sempre il verdetto del campo. E penso che questi tifosi hanno subito forse troppo in questo ultimo periodo. E tolgo il forse. Se devo aizzare il tifoso, lo faccio solo in un modo, dicendogli di comprare il biglietto. Voi la vedete come una lamentela, io invece denuncio un’aria poco tranquilla e poco rassicurante, il mio è un proclama. E dico questo dopo che 7-8 volte mi hanno pestato il piede e ho dato lezioni di bon-ton. Non ultimo lo scontro diretto Inter-Juve, con Marchisio estirpato. Ve lo ricordate? Si dimentica troppo presto. Mi è piaciuto molto sentire Braschi che in settimana ha detto che il rigore c’era, anche questo serve a stemperare. E’ iniziato il girone di ritorno, ovvio che l’aria sia più calda, ma da parte mia continua ad esserci massima serenità. Ai miei dico: riportiamo la domenica quello che facciamo in settimana. È il campo quello che parla e da sportivo l’unica mia preoccupazione è trasferire questo pensiero ai calciatori. A Parma prima di parlare con voi mi sono arrabbiato nello spogliatoio: “Perché abbiamo dominato e non abbiamo vinto?”. Questo deve deve essere il nostro pensiero”..
\r\nDal punto di vista tecnico-tattico, comunque il tecnico non è preoccupato dai suoi:\r\n
“Siamo la squadra che tira di più, e insieme a Milan e Roma facciamo più possesso palla nella metà campo avversaria, a livello di incisività e pericolosità siamo la prima squadra in Italia: sono dati che ci dicono che la squadra funziona, certo stiamo faticando a centrare la porta ma sono momenti. Pensate a Milito, il suo periodo no e ora è tornato il cannoniere stratosferico che conoscevamo. Basta davvero poco per sbloccarci e finalizzare di più, nutro la massima fiducia nei confronti dei miei calciatori che stanno facendo cose straordinarie. Fermo restando che possiamo e dobbiamo migliorare, me per primo”.\r\n