Vigilia di Juventus-Chievo in quel di Vinovo dove Antonio Conte, prima di scendere in campo per l’allenamento pomeridiano ha tenuto la conferenza stampa di rito. Il tecnico bianconero, pungolato dai giornalisti presenti, ha cercato di spiegare gli 11 pareggi sin qui collezionati dalla Juventus: “Come esiste la pareggite fino a questo momento non c’è la sconfittite che serve un po’ a riequilibrare la situazione, siamo ancora imbattutti, ogni tanto qualcuno se ne dimentica risultati straordinari dall’inizio dell’anno e questo non mi stancherò mai di ripeterlo”, esordisce il tecnico bianconero.\r\nLe polemiche post Milan sono la testimonianza che la Juventus è tornata antipatica? Conte non ha dubbi… “Queste situazioni ci sono perché dopo tantissimi anni siamo tornati ad essere una squadra competitiva e quindi abbiamo avuto la fortuna di giocare una partita scudetto. Secondo me c’è sempre tempo perché si possano inserire altre squadre come Udinese, Lazio o Napoli. Bisogna abituarsi al fatto di vivere le partite con grande stress e tensione emotiva. Loro da questo punto di vista sono avvantaggiati perché sono più squadra. Noi stiamo studiando perché siamo partiti da zero. Sono tutte situazioni che stiamo scoprendo e stiamo metabolizzando. Allegri? Ci siamo salutati con Allegri normalmente, così come mi sono salutato con gli altri allenatori in maniera molto serena. Una volta che finisce la partita ci si saluta in maniera molto serena, è logico che in campo ognuno vuole vincere”. \r\n\r\nIn fondo, gli strascichi polemici di Milan-Juve hanno riportato Conte con la mente a stagioni indimenticabili: \r\n“Io non è che fossi abituato però per me è stato un po’ come tornare indietro, a quando ero calciatore e si lottava per lo scudetto e non erano rose e fiori. Mi è venuta della nostalgia dei bei tempi che sembra stiano tornando, però dobbiamo essere bravi a pensare che la massima espressione del calcio è sul campo ed è lì che bisogna dimostrare di essere più forti dell’avversario”.\r\nInfine una battuta sugli attacchi a Buffon: “Anche Buffon è abituato, finché toccano lui, Pirlo o me possano toccare anche tanto, tutto ci scivola addosso”.