(di Antonio Corsa)
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«Antonio cosa ne pensi delle vicende riguardanti Conte e il calcioscommesse?». Mi avrete fatto decine di domande simili, da ieri sera. «Ci scrivo un articolo», è stata la mia risposta quasi per tutti. Ed eccoci qui. Solo che, senza giri di parole, non so cosa commentare. Siamo infatti dinanzi alla parola di un tesserato contro un altro ed in questi casi – senza ulteriori riscontri – si fa presto ad essere tacciato di essere di parte, schierandosi (oh, chiaro che i giornali, molti, lo abbiano già fatto: se si vuole avere la pretesa di criticarli, però, bisogna cominciare a non commettere gli stessi errori). Tratterò perciò la vicenda con la mente aperta, senza iniziare dalla solita, scontata, battaglia contro la Gazzetta o contro i giornali “antijuventini”. Iniziamo dal merito, poi passiamo al metodo.
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Come credo tutti, anch’io stamattina ho letto la rassegna stampa e le accuse rivolte ad Antonio Conte da Filippo Carobbio, un ex calciatore arrestato il 19 dicembre scorso e “premiato” con i domiciliari per la sua collaborazione con la procura di Cremona. Chi volesse, può facilmente reperire in rete il verbale della deposizione del 29 febbraio scorso reso dinanzi alla procura federale della FIGC e perdersi in un racconto che parla di “zingari”, di incontri truccati, di proposte rifiutate, di cene, di soldi. Cita diverse partite secondo lui (e spesso da lui) combinate, tutte quando era all’Albinoleffe (2008/09) e poi al Grosseto (2009/10).
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Ad un certo punto, non mi dilungo più di tanto sulle singole fattispecie, si legge nel verbale: “Il sig. Carobbio richiede, concorde l’ufficio come rappresentato, prima di ulteriori domande e precisazioni su quanto già dichiarato in sede di interrogatorio di garanzia e di interrogatorio davanti al P.M., di riferire spontaneamente fatti e circostanze assolutamente nuove”. Ovvero, si decide di andare oltre e “regalare” al vice procuratore Carlo Loli Piccolomini nuove rivelazioni. Spiega Carobbio: “Come è noto agli addetti ai lavori, nel mondo del calcio, la maggior parte delle ultime gare di campionato sono combinate e non solo dai calciatori, ma anche dalle società”. Ed è proprio questa la novità più importante della sua deposizione finita sui giornali, che va oltre quanto reso a Cremona: spuntano fuori per la prima volta gli accordi tra società, non solo quelli (per i quali Carobbio è accusato di associazione a delinquere) dei calciatori.
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Continuo a citare: “Al termine della stagione 2009/10 (quella in prestito al Grosseto, ndr), consapevole del mio coinvolgimento nelle gare sopra indicate, decisi di interrompere ogni rapporto con gli slavi, evitando anche con Gervasoni (suo amico e “compagno di combine”, ndr) di affrontare argomenti attinenti ad eventuali combine. Arrivato a Siena (2010/11, ndr), come di consueto, verso la fine del campionato, intorno a marzo, incontrai in un ristorante alla periferia di Siena il Gervasoni, Gegic e Ilievski” i quali “cercarono di convincermi a manipolare le successive gare del Siena. Offerta che rifiutai categoricamente”.
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Il Carobbio versione Siena è perciò, a leggere le sue parole, un bravo ragazzo che rifiuta ogni proposta di collaborazione con gli scommettitori, a differenza del passato. Ma “confessa” (in realtà sarebbe meglio dire “accusa”) partite truccate direttamente dalla società senese citando a supporto due partite, le due finite sui giornali: Novara-Siena e Albinoleffe-Siena.
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Per la prima, Carobbio sostiene che, non sa bene chi o come organizzò la cosa (forse Vitiello che si incontra con Drascek in ritiro?), fatto sta che fu lo stesso Antonio Conte, durante la riunione tecnica prepartita, a tranquillizzare e istruire i suoi giocatori per il pareggio concordato con la squadra piemontese; per la seconda, invece, fu Stellini, secondo di Conte, a chiedere allo stesso Carobbio e a Terzi, dopo (attenzione: dopo) la gara d’andata vinta 2-1, di contattare alcuni giocatori dell’Albinoleffe per accordarsi su una possibile combine per la gara di ritorno, favorendo la squadra che in quel momento avesse avuto più bisogno di punti. Alla vigilia (attenzione: per vigilia Carobbio intende “il pomeriggio o la sera prima”) della gara di ritorno, alcuni giocatori ed un collaboratore tecnico dell’Albinoleffe si presentarono come da accordi per concordare la vittoria (per 1-0) e, aggiunge Carobbio, per l’intera settimana (quindi anche prima della vigilia? Occhio alle date!) si parlò molto di tale accordo tra i giocatori, l’allenatore e addirittura la dirigenza perché c’era chi preferiva vincerla per intascare il premio “primo posto” (si era in lotta con l’Atalanta) piuttosto che “vendersela”. E non si capisce perché rinunciare a quei soldi solamente per fare un favore “in amicizia” all’Albinoleffe?
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Insomma dagli incontri clandestini, le cene segrete, i pochi giocatori coinvolti e i soldi distribuiti dal Gervasoni “non ricordo come”, si passa improvvisamente, a Siena, ad una vera e propria organizzazione di partite concordate tra le squadre, il tutto fatto alla luce del sole e addirittura discutendone liberamente nelle riunioni tecniche.
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Se sarà credibile o meno, questa versione, lo vedremo. Mi domandate: le accuse sono gravi? Si, certamente. Conte rischia davvero da 3 a 5 anni? Come minimo. Ma ci sarà bisogno di riscontri, perché quanto riferito da Carobbio, da solo, non basta.
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Potrei chiudere qui l’articolo, ma non avrei aggiunto molto rispetto a quanto già scritto nei giornali stamattina. Il problema, ed è questo che rende quasi impossibile provare a fare altre considerazioni, è che è stato reso pubblico in integrale un solo verbale e non si ha accesso agli altri. Si è perciò per forza di cose costretti a riportare una sola versione, senza poterla confrontare con le altre. Si dice ad esempio che quattro ex compagni di Carobbio a Siena (Coppola, Vitiello, Terzi e Ficagna) abbiano già smentito l’accusa a Conte (così come ovviamente Stellini, Fagiano e Perinetti), mentre ci sarebbero alcuni dell’Albinoleffe che avrebbero confermato la combine col Siena, il che complicherebbe la posizione del tecnico bianconero. Conferme e smentite, ma è pur sempre la parola di uno contro quella dell’altro (intercettazioni, altre confessioni, assegni, soldi, eccetera non ce ne sono).
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L’unica riflessione che mi sento di fare, così come in passato, è una: far pubblicare da tutti i giornali (è circolato a mezzo fax, e si può ben intuire chi fosse il mittente..) il verbale di Carobbio è altamente scorretto, perché si tratta di una sola versione, quella di chi (da accusato) accusa. In questo Paese, purtroppo, le indagini e i processi si fanno anche e soprattutto così, a mezzo stampa, e ne abbiamo avuto sufficienti prove dal 2006. Noto con dispiacere come non sia cambiato nulla (non che mi fossi illuso del contrario, intendiamoci). Comunque vada a finire, Conte è già stato infangato e il suo nome sarà inevitabilmente accostato, probabilmente per sempre, a tentativi di combine (c’è chi non aspettava altro per infangarlo, e figuriamoci se sarà garantista). Quando poi cresceremo come civiltà sarà sempre troppo tardi.
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Per carità: in caso di conferme importanti (ma finora non ce ne sono), sarebbe giusto applicare il massimo della sanzione prevista perché una partita combinata è una mancanza di rispetto intollerabile verso i tifosi. Fino ad allora però sarebbe eticamente corretto (utopia) evitare i soliti processi mediatici all’italiana, magari ponendosi, ad esempio, alcune domande:
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1) Perché Carobbio tira fuori le vicende riguardanti Siena e in particolare Conte e Stellini solo nell’interrogatorio davanti alla procura sportiva di fine febbraio (“fatti e circostanze assolutamente nuove”) e non prima e davanti al PM di Cremona?
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2) Perché nei giornali si parla solo di Conte e non anche chessò di Tesser e Mondonico, rispettivamente allenatori di Novara e Albinoleffe quell’anno? Capisco che Carobbio nomini espressamente Conte, suo allenatore allora, ma dice pure che le gare furono combinate dalle società. Entrambe. Due. Possibile nessuno abbia sentito l’esigenza di fare una telefonata e queste due società?
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3) Perché se il verbale è del 29.02.2012 è spuntato fuori giusto oggi, 68 giorni dopo?
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4) La domanda delle domande: perché Palazzi non ha ancora ascoltato Conte? Voglio dire: c’è un’accusa gravissima, prassi vorrebbe che si ascoltasse anche il diretto interessato. Probabilmente è perché è in difficoltà, nel senso che se anche credesse al “pentito”, sarebbe al momento la sua parola contro quella di tutto il Siena (che ovviamente smentisce in blocco). Non solo: sarebbe la sua contro quella del Siena, del Novara e dell’Albinoleffe (alcuni del club bergamasco in realtà fanno mezze ammissioni). Insomma, oltre a Conte, ne dovrebbe deferire una cinquantina abbondante solo per queste due partite e solo fidandosi dell’integrazione di Carobbio. Un po’ poco. Anche se, comunque, non si può far finta di nulla poiché l’accusa è pesantissima.
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5) E’ davvero credibile una riunione prepartita nella quale si parla così apertamente di un risultato combinato? Sarebbe una novità importante rispetto alla prassi osservata finora nelle altre partite combinate, di solito molto più discretamente e con 3-4 giocatori coinvolti, al limite.
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E poi, un po’ OT ma a sto punto uno se la pone uguale:
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6) che fine ha fatto la storia dell’SMS che avrebbe ricevuto Conte prima di Siena-Sassuolo?
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Domande senza risposta, ma che un giornalista obiettivo, oltre a riportare modello copia e incolla le dichiarazioni contenute nel verbale e ipotizzare già la durata dell’eventuale squalifica, potrebbe e dovrebbe porsi.
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Per il resto, c’è poco da aggiungere o commentare, come dicevo all’inizio: ci sarà tempo e modo di chiarire la vicenda in maniera definitiva. Senza gridare al complotto, ma con la forza delle argomentazioni. Se uno è nel giusto, di solito basta e avanza. Se non dovesse bastare, di certo – a questo giro – non si accetteranno processi sommari. A sto giro con condanne senza prove si scatenerà l’inferno. E lo dico a termine di un articolo neutro e nel quale ho evitato accuratamente di gridare al complotto.
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P.S. Rigrazio Mirko e Juvemania.it per l’ospitalità.