Conte: “Calendario equilibrato. Il mercato? Ci servono diversi innesti, ma abbiamo le idee chiare”

“Il calendario mi sembra ben distribuito anche se dalla nona giornata alla tredicesima, avremo cinque partite davvero molto impegnative con Fiorentina, Inter, Napoli, Palermo e Lazio”. Da Raleigh, in North Carolina, ultima tappa della tournée americana della Juventus, Antonio Conte commenta così i sorteggi per il calendario della serie A 2011-2012. L’esordio per i bianconeri avverrà al Friuli di Udine e “sarà tutt’altro che semplice – continua il tecnico bianconero – perché affronteremo una squadra rodata e ormai di livello europeo. D’altra parte, a costo di sembrare banale, non posso non ricordare che, prima o poi, le dovremo affrontare tutte”. \r\nMa quali sono le partite più attese da Conte? “Beh, ce ne sono tante, i big match, le trasferte di Lecce e Siena, che per motivi diversi, per me, hanno un sapore particolare, ma, più di ogni altra, non vedo l’ora di giocare la sfida contro il Parma, alla seconda giornata, nel nostro nuovo stadio”.\r\nSempre, ieri, il tecnico bianconero ha rilasciato una lunga intervista pubblicata da ‘La Stampa’ di oggi, nella quale fa il punto sul mercato bianconero e non solo. “Top player o bass player mi interessa poco. L’importante è che arrivino buoni giocatori e che abbiano fame. Abbiamo bisogno di diversi innesti, ma sappiamo bene cosa dobbiamo fare”.\r\n\r\nAntonio Conte, un voto alla partita contro il Club America?\r\n“Per noi è stato un ottimo test, anche perché loro hanno già iniziato il campionato”.\r\n\r\nRispetto all’esordio di Toronto dov’è migliorata la Juve?\r\n“Al di là del risultato, perché sapete che a me non piace mai perdere, la cosa più importante è stata quella di proporre il nostro progetto, le nostre idee. La nostra voglia di fare calcio. Però ci vuole tempo: dobbiamo costruire una casa, e siamo appena alle fondamenta”.\r\n\r\nPagella agli operai del cantiere?\r\n“Ho dei lavoratori che credono in quello che fanno e che hanno voglia di costruirla, questa casa. La disponibilità è massima. Sono solo venti giorni che lavoriamo, ma mi è piaciuta molto la loro applicazione. Anche perché, questi test, non saremmo neppure pronti a farli”.\r\n\r\nCosa non funziona?\r\n“C’è davvero tanto da migliorare”.\r\n\r\nPare vadano bene gli apprendisti: che ne pensa di Pasquato?\r\n“È un ragazzo che ha la specificità di ruolo: il tipo di giocatore del quale ho bisogno sugli esterni. Abbiamo deciso di portarlo negli Stati Uniti, ed è la dimostrazione che serve specializzazione. Chi l’ha visto in questa partita, non avrà certo pensato che è un giocatore della Primavera. Me lo tengo stretto, anche perché sugli esterni siamo in pochi”.\r\n\r\nQuanti professionisti del settore le mancano?\r\n“Ogni anno ho avuto cinque o sei esterni. Basta vedere quanti ne avevo nelle mie precedenti squadre. Ma questa Juve è in costruzione e ha bisogno di diversi giocatori. Qui siamo venuti in tournée con cinque ragazzi, bravissimi: come Sorensen, Immobile, Marrone, Pasquato e Giandonato”.\r\n\r\nQuanti giocatori le servono ancora?\r\n“C’è da intervenire, ma sappiamo quello che dobbiamo fare. Per essere competitivi e lottare abbiamo bisogno di innesti. Diversi innesti”.\r\n\r\nQuanti?\r\n“La società lo sa”.\r\n\r\nPiù di due?\r\n“Sappiamo ciò che dobbiamo fare2.\r\n\r\nSta aspettando il top player?\r\n“L’importante è che arrivino buoni giocatori, e che abbiano fame. Se poi sono top o bass player non mi interessa”.\r\n\r\nLe va bene aspettare i saldi di fine agosto o sarebbe meglio far la spesa subito?\r\n“Sappiamo che il mercato è fermo, ma conosciamo anche la giusta direzione da prendere. Poi è chiaro che ogni allenatore vorrebbe avere tutto e subito”.\r\n\r\nState rispettando il calendario dei lavori?\r\n“Siamo nei tempi giusti di un processo di apprendimento. Dico sempre ai ragazzi che ogni giorno deve essere utile per crescere. Lavoriamo in maniera importante: sui video, sulla didattica. Tutto questo per cercare di migliorare. Prima lo facciamo meglio è”.\r\n\r\nUn indizio che siete sul sentiero giusto?\r\n“I giocatori cominciano a fare proprio il mio concetto di giocare a calcio: e questo è un aspetto fondamentale”.