Parlare di Alessandro Del Piero significa parlare della storia stessa del calcio italiano. Definirlo, in termini puramente tecnici, come un «fantasista» o come una «seconda punta» non basterebbe di sicuro per rendere giustizia al talento di un atleta dalla classe cristallina e dalla correttezza esemplare, capace di dare un nuovo volto allo «stile Juve», squadra di cui rappresenta senz’altro l’anima più autentica. Indiscutibile bandiera bianconera, capitano amatissimo dai tifosi e, fuori dal campo, ragazzo umile e riservato, Alessandro Del Piero, ribattezzato «Il Pinturicchio» per i virtuosismi di cui è capace con un pallone tra i piedi, può essere raccontato soltanto ripercorrendo la storia delle sue imprese sportive. Un’avventura lunga 285 gol, gli scudetti, una Champions League, una Supercoppa UEFA, una Coppa Intercontinentale e, tra le molte altre cose, anche un titolo di Campione del Mondo: l’unico riconoscimento in grado di dare la giusta misura al miglior calciatore italiano della sua generazione, un vero e proprio monumento alla storia di questo sport.
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