Non ho cambiato idea dopo un anno e mezzo. Quella fu una squalifica ingiusta. L’ho pagata con grande dolore – ammette – , mio e da parte della mia famiglia, però è stato un percorso che mi ha aiutato a crescere dal punto di vista umano e dopo un anno e mezzo essere qui a questa presentazione è la risposta migliore per tutti.
\r\nAlla domanda, “quanti sono gli scudetti della Juve”, Conte dribbla la provocazione e non dice se siano 30 o 32:\r\n
Quelli che ho vinto io sono 8, cinque da calciatore e tre da tecnico. Sono quelli che ricordo di più con grande gioia.
\r\nSi è parlato tanto in questi giorni delle motivazioni dell’addio alla Juventus, Conte dà la sua versione, senza fare polemiche con la società bianconera:\r\n
Per quello che riguarda la conclusione del rapporto con la Juventus è come nei rapporti sentimentali… si sta insieme finché si sta bene al 100%, si è partecipi su tutti nel momento in cui si consumano i rapporti è giusto avere anche la forza di dire basta, per il bene di tutti interrompiamo la relazione. E lasciatemi dire che ci vogliono gli attributi per farlo. Dopo tre anni che si era iniziato un percorso lungo e vincente siamo arrivati alla naturale conclusione del rapporto. Abbiamo provato a vedere in un mese e mezzo se si riusciva a ricucire – rivela – , ma era arrivato alla sua naturale conclusione e per il bene di tutti siamo arrivati alla rescissione. E’ stato tutto naturale, non c’è altro.
\r\nQuanto alle prossime convocazioni, Conte ammette che punterà ancora sul blocco Juve e ha una precisazione da fare anche su Andrea Pirlo:\r\n
Oggi la cosa più importante è riuscire a dare delle certezze alla squadra. C’è poco tempo per inventarsi le cose e ripercorrere il mio passato con la Juventus. La base sarà quella del blocco Juventus, cioè dalle certezze. Pirlo? Su Andrea iniziamo a dire che è un campione ed è stato per me un grandissimo punto di riferimento. Anche lui è fra i giocatori convocabili, è inevitabile che visto le dichiarazioni di Andrea post Mondiale debba parlare con lui, voglio che lui mi dica cosa sente e che lui – puntualizza – senta cosa devo dirgli io in modo tranquillo e sereno.
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