Sergio Conceicao, padre del gioiello della Juve Francisco, ha rilasciato delle dichiarazioni in cui ha svelato anche un aneddoto legato alla trattativa che ha portato suo figlio in bianconero.
Mancano poco meno di 48 ore al fischio di inizio della prossima sfida della Juve, che ospiterà la Lazio di Baroni all’Allianz Stadium. I bianconeri ci arriveranno piuttosto decimati, considerate le numerose assenze dovute agli infortuni. Già, perchè oltre ai vari noti Bremer e Nico Gonzalez, anche Milik e Koopmeiners non saranno della partita, con l’olandese che non sembra in grado di riuscire a recuperare in tempo neanche con la protezione speciale.
Ma oltre ai già citati, Thiago Motta non potrà fare affidamento neanche su Francisco Conceicao, che è stato espulso contro il Cagliari e di conseguenza non potrà prendere parte al match di sabato contro i biancocelesti. Proprio sul talento portoghese sono emersi degli aneddoti in queste ultime ore, con suo padre Sergio che ha svelato dei retroscena legati alla scelta fatta in estate nell’ampia intervista concessa ai microfoni di Tuttosport.
Tra gli argomenti analizzati, l’ex centrocampista della Lazio ha parlato di quella che è stata la scelta di suo figlio nell’accettare il trasferimento a Torino. Infine, la chiosa sulla gestione di Thiago Motta al suo primo anno alla Juve.
SULLA SCELTA DI FRANCISCO – “Francisco non ha giocato per sei mesi con me a Porto, avevo bisogno di continuità, movimento, corsa, organizzazione sono le cose più importanti di avere la palla tra i piedi. Lui aveva bisogno di mettere dentro questa consapevolezza, per arrivare a giocare in Europa, in Champions League. C’erano due-tre squadre grandissime dove poteva andare, io gli ho consigliato di venire in Italia a un grandissimo club mondiale come la Juventus, con tutto il rispetto e l’amore che provo per la Lazio, sapevo che se lui prendeva il controllo della situazione e non trovava scuse, nessuna scusa, qua si mangia bene, si sta da dio, paese meraviglioso l’Italia“.
SU THIAGO MOTTA “Thiago Motta ha fatto un lavoro fantastico, se avesse messo umiltà e avesse chiesto a se stesso cosa dovesse fare, allora sarebbe stato sulla strada giusta“.