Ciro-Ferrara1“Squadra che vince si cambia”. A quanto pare è questo il motto di Ciro Ferrara che contro la Lazio ha deciso di mandare in campo una Juve inedita. Chiamatelo turn-over, chiamatelo coraggio, chiamatela necessità ma il nuovo tecnico bianco-nero non guarda in faccia a nessuno e vuol dare spazio a tutti proprio come aveva promesso. E allora dentro Cacéres per un Grygera infortunato, forse Legrottaglie dal primo minuto al posto di Cannavaro e naturalmente l’uomo-nazionale Grosso sulla sinistra per donare qualità e quantità.\r\nIl rebus offensivo sembra risolto: torna Trezeguet per far rifiatare Iaquinta, scintillante negli allenamenti e dirompente davanti ai microfoni. Per il resto tutto invariato, proprio come contro la Roma. Non è di certo una Juve di riserve quella che affronterà alle 20:45 (arbitra Gervasoni) la squadra di Ballardini che nelle prime due giornate è apparsa in forma e fortunata. Lo spauracchio si chiama Julio Ricardo Cruz dopo la defezione di Mauro Zarate fermato in extremis dai medici. Ma l’assenza che più fa discutere è quella di Alessandro Del Piero. Non voleva mancare ma non è stato possibile recuperalo per un problema alla coscia destra che non gli permette nemmeno di correre.Vorrà esserci contro il Bordeaux, fisico permettendo. Due assenze eccellenti per parte, insomma, per una partita che ha da sempre regalato grandi emozioni a tifosi e appassionati di calcio. L’osservato speciale non potrà che essere Diego. All’Olimpico ha da poco segnato una doppietta strepitosa che ha fatto sorridere Ferrara ma aumentare le rughe sul viso di Ballardini. Sarà compito del centrocampo laziale provare a togliere il fiato al talento brasiliano voglioso di indossare la maglia verde-oro. Sarà interessante capire come escono queste due squadre dopo la sosta, si fa per dire, per le qualificazioni ai mondiali del Sud Africa. L’Ital-Juve ha funzionato ma sarà interessante vedere come si comporterà con la maggiore fantasia di Diego, il misterioso Cacéres e il bomber Trezeguet che, dopo tante parole, sembra aver messo la testa a posto per concentrarsi interamente sugli obiettivi bianconeri. Per ora in attacco ha segnato solo Iaquinta, un gol col Chievo e uno con la nazionale. Poco, troppo poco per il potenziale che c’è là davanti. Ferrara non potrà che chiedere più concretezza e più fortuna, soprattutto per Amauri che sembra avere un grande feeling con la porta ma in particolare col palo. Due legni in due giornate fanno rabbia, una rabbia che può trasformarsi in frustrazione o voglia, si spera, di mettere il pallone dentro una volta per tutte. Quando inizia l’incontro, però, le chiacchiere stanno a zero e a parlare sarà il campo, come sempre.