Il trentesimo scudetto, quello della rinascita e del ritorno in paradiso dopo l’inferno di Farsopoli, ha avuto tra le tante conseguenze anche il far scendere al minimo storico il livello di una parte del tifo bianconero. Ragion per cui, da questo momento fino a tempo indeterminato, i commenti sul nostro sito saranno chiusi. Non è bello né da pretendere che la redazione passi le giornate a cancellare insulti del tipo “Agnelli monociglio imbecille”, “Del Piero traditore e truffatore”, “Marotta orbo incapace” o che qualuqneua sia l’oggetto dell’articolo si finisca sempre per mettere contro Agnelli e Del Piero, Del Piero e Giovinco, Diego e Platini, Brio e Chiellini senza soluzione di continuità e logica e soprattutto senza aggiungere alcun valore alla discussione. Saranno anche i postumi di Calciopoli, ma mi pare che siano in molti a non riuscire a godersi il trentesimo scudetto (se non avessimo vinto nulla per il settimo anno consecutivo cosa sarebbe successo?). Agnelli non esclude Del Piero, che non esclude Marotta, che non esclude nessun altro di tutti i nomi che hanno fatto parte di 115 anni di storia della Juventus. Alcuni ci hanno tacciato di essere la redazione di Delpieromania, altri di Agnellimania, a seconda della situazione e della salsa. Possiamo sbagliare, anche noi, comunque, siamo umani e ne facciamo ammenda. Chi attaccava Agnelli pochi mesi fa, ora lo esalta; chi osannava Alex ora gli dà del traditore. Il Web è bello proprio perché è libero, ma rimaniamo convinti che al momento non c’è serenità nei commenti da parte di molti tifosi. Così come ci siamo rifiutati di sponsorizzare e dare visibilità alla manifestazione contro Agnelli di venerdì scorso, stigmatizziamo senza se e senza ma gli attacchi a Del Piero, a turno a Marotta e ad altri tesserati. Alla fine ciò che conta è il bene della Juve, che ha ripreso una delle sue più belle abitudini: vincere. Ora buona parte dei suoi tifosi devono riprendere un’altra abitudine: imparare a vincere.\r\n\r\nMirko Nicolino