Il Collegio di Garanzia ha pubblicato le motivazioni per le quali ha parzialmente accolto il ricorso della Juve sul caso plusvalenze. Nessuna grossa sorpresa per la verità, con l’impianto accusatorio confermato. Si va verso una nuova penalizzazione.
Nessuna grossa sorpresa per quanto riguarda le motivazioni pubblicate dal Collegio di Garanzia dello Sport presso il CONI. Nelle 75 pagine del documento, si spiega come l’impianto accusatorio sia di fatto confermato e con esso la violazione dell’articolo 4 – quello della lealtà sportiva. Di contro però si ribadisce il fatto che la penalizzazione inflitta sia comunque troppo pesante, alla luce anche dell’accoglimento del ricorso di quasi tutto il Consiglio di Amministrazione della Juve, compreso Pavel Nedved, ad esclusione di Agnelli, Paratici, Arrivabene e Cherubini.
Dunque, viene confermato il buon lavoro del procuratore Giuseppe Chiné e della sua richiesta iniziale, aumentata – a questo punto senza ragione – dal presidente della Corte Torsello. Si attende ora il nuovo processo, con una nuova penalizzazione per il club bianconero.
Come detto, nessuna grossa sorpresa dalle motivazioni pubblicate dal Collegio di Garanzia che rimanda di nuovo tutto nelle mani della Corte Federale per rimodulare la penalizzazione. Entro la fine di maggio verrà fissata una nuova udienza con una nuova giuria, chiamata a formulare una nuova sentenza. Molto probabile che si torni alla richiesta iniziale di Chinè, il -9, che stanti così le cose farebbe scivolare la Juve al settimo posto, quindi in Conference League.
Il dovere dei bianconeri è quello di provare a fare più punti possibili nelle ultime quattro giornate, in modo da mitigare la penalità. Che però dovrà essere afflittiva e quindi si apre un nuovo scenario. Se la Juve dovesse mantenere una distanza uguale o maggiore dei 9 punti dal quinto posto, la qualificazione alla prossima Champions League verrebbe mantenuta. E l’ipotesi di spostare la penalizzazione al campionato 2023-24 potrebbe essere non così remota. In attesa però del giudizio della UEFA, che potrebbe comunque escludere il club dalle coppe per almeno un anno. E vista la conferma della violazione dell’articolo 4, questa pista prende corpo.