Cobolli Gigli: “Ottimista sulla stagione in corso, ma i risultati per ora non si vedono”

Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente bianconero, è stato intervistato da Goal.com ed è tornato su alcuni temi relativi alla “sua” Juventus, oltre che rispondere ad alcuni quesiti sul momento attuale della Vecchia Signora. Ecco uno stralcio dell’intervista.\r\n\r\nPartiamo dallo scudetto: il Milan resta favorita o bisogna fare attenzione anche al ritorno dell’Inter?\r\nL’Inter ha un potenziale tecnico e atletico molto elevato. Se i giocatori si ritrovano nello stile di Leonardo, che è un ragazzo che merita grandi apprezzamenti, l’Inter può avere spazio per recuperare in fretta.\r\n\r\nQuindi penso che il Milan vincerà lo scudetto, mentre l’Inter arriverà seconda. Francamente non vedo altre squadre in grado di impensierire rossoneri e nerazzurri”.\r\n\r\nDove vede la ‘sua’ Juve a fine stagione? \r\n“Oggettivamente, ad essere ottimisti come devono esserlo i tifosi, e io lo sono, la Juventus può ambire al quarto posto per disputare i preliminari e tentare di entrare in Champions League l’anno prossimo”.\r\n\r\nCosa manca a questa Juve? Si cerca disperatamente un attaccante, ma visti gol presi nelle ultime due giornate, forse servirebbe qualche difensore in più. O no?\r\n“Col senno di poi forse era meglio non lasciar partire Trezeguet. Questo è il mio pensiero ma lo pensano anche altri tifosi della Juve. Fatti i conti di quanto costerà Toni più la buona uscita data al franco-argentino probabilmente avrebbero risparmiato. Ma è facile fare questi discorsi a quattro mesi dall’inizio del campionato. Per quanto riguarda la difesa: sembrava si fosse messa a posto, però gli episodi con Parma e Napoli ha fatto scattare l’allarme e hanno messo in mostra notevoli problemi nel reparto difensivo. Mi spiace perché Chiellini è ed è sempre stato un baluardo, ma lui da solo non basta”.\r\n\r\nFinora Del Neri e Marotta hanno fatto un gran lavoro. Non era facile dopo la disastrosa annata appena conclusasi… \r\n“Leggo sui giornali che l’atmosfera è buona e che lo spogliatoio ha reagito benissimo all’arrivo di Del Neri e Marotta. Anche se, a giudicare da quello che è stato fatto finora, francamente, in questo momento i risultati del buon lavoro non si vedono”.\r\n\r\nFosse stato ancora al comando della Juve, come si sarebbe comportato in estate? Avrebbe preso 12 giocatori, visto che la Juve era da rifondare, solo 4 o 5 campioni? Molti tifosi la pensano così…\r\nIo, anche quando ero presidente della Juventus, davo delle opinioni molto generali e soltanto sulla gestione sportiva. Per il mercato lasciavo a chi doveva occuparsene. L’unica cosa che mi ricordo molto bene è che puntavamo molto sui giovani italiani e ne avevamo molti in portafoglio. Alcuni di loro, anche per colpa nostra se ne sono andati. Per esempio Criscito e forse anche Palladino. Altri se ne sono andati successivamente. Ora è facile parlare di Giovinco, ma il ragazzo sta dimostrando ottime cose a Parma. Io avevo visto e vissuto una Juventus con una politica improntata sui giovani italiani. Oltretutto doveva esserci anche una politica di riduzione di costi del monte ingaggi dei giocatori. Adesso mi sembra che in corso Galileo Ferraris stiano improntando le cose in maniera diversa e non credo che la Juve in questo momento abbia le risorse finanziarie per poter fare una campagna acquisti sostanziosa. Anche perché mi risulta che sia l’anno scorso che quest’anno abbiano perso qualcosa a livello finanziario. E anche quest’anno le prospettive, mancando la Champions League non siano rosee. Quindi: o gli azionisti, gli Agnelli si decidono a fare un aumento di capitale, oppure credo che ci sia poco da fare per comprare grandi campioni. Si potranno fare, eventualmente operazioni a parametro zero o qualche scambio. Ma la qualità resterebbe la stessa”.\r\n\r\nC’è qualche giocatore che avrebbe voluto portare a Torino quand’era alla presidenza? \r\n“All’epoca avevo un pallino per Crespo ma costava troppo. Mi è sempre piaciuto anche Seedorf: un giocatore dalle grandi qualità tecniche. Mi è sempre piaciuta la sua genialità e la sua classe, sebbene la sua carta d’identità non è più verdissima. Un altro giocatore su cui avrei puntato tantissimo era De Rossi, ma la Roma l’ha sempre dichiarato incedibile. Dunque è restato un sogno sia per noi che per altre squadre”.\r\n\r\nLa Juventus di quest’anno ha due punti in meno rispetto a quella tanto bistrattata allenata da Ferrara l’anno scorso. Eppure nessuno protesta in maniera veemente. L’anno scorso tutti si accanivano contro i bianconeri e la sua dirigenza… \r\n“Io credo che sia accaduto un fatto fondamentale: la famiglia Agnelli ha deciso, di fatto, di prendere in mano le redini della Juve. E l’arrivo di Andrea Agnelli alla presidenza ha caricato i tifosi, che hanno uno smisurato affetto per lui. Andrea lo stimo moltissimo: ha grandi capacità imprenditoriali e grandi doti di comunicatore. Dunque i tifosi ora hanno la pazienza di aspettare mentre quando c’ero io alla presidenza la situazione era diversa. Ero una persona qualsiasi, un a persona di passaggio e nonostante battemmo la Lazio in casa all’ultima giornata e riuscimmo ad arrivare secondi alle spalle dell’Inter, fui invitato pesantemente dai tifosi della curva ad “espletare funzioni corporali”. Quindi l’atmosfera è decisamente cambiata ed è quella giusta. Andrea Agnelli s’è preso una grossa responsabilità e la sua famiglia, impegnandosi direttamente dovrà prendersi tutte le responsabilità nei confronti di questa squadra come è sempre stato fatto in passato”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni