Tuttosport, ciclicamente, ci delizia con le sue crociate nei confronti dell’allenatore bianconero di turno. Successe contro Ranieri e sta succedendo anche contro Delneri. Di seguito, le motivazioni del dissenso da parte del quotidiano.\r\n\r\nLECCE, 21 febbraio – Completamente sbagliato l’approccio alla partita; clamoroso ripetersi di errori difensivi; confusione fra i giocatori in campo; sostituzioni dalla logica controversa; dubbi sulle scelte dell’undici iniziale. Nell’ottava sconfitta stagione, la settima in campionato, le responsabilità di Luigi Del Neri sono tante e pesanti. E il fatto che alcuni dei difetti alla base dell’imbarazzante prestazione di Lecce inizino a essere ricorrenti, se non proprio strutturali, preoccupa gli stessi vertici del club e i tifosi, inquieti per il rischio di un altro fallimento tecnico. Se Lecce è il punto più basso, il problema pare tuttavia più radicato. E quindi più grave.\r\n\r\n1. L’APPROCCIO – Difficile, comunque, trovare nell’arco della stagione un approccio più sbagliato di quello visto ieri. Al netto dell’espulsione di Buffon, la Juventus è parsa molle e inconcludente. Anzi, paradossalmente i bianconeri sono stati più brutti e sconclusionati nei primi 12 minuti, quelli disputati in 11 contro 11, che dopo l’espulsione del portiere. E’ disarmante la differenza fra l’atteggiamento tremendista mostrato contro l’Inter domenica scorsa e quello dilettantistico di ieri. Cosa è successo in una settimana di lavoro? Com’è possibile che siano state ignorate tutte le raccomandazioni sull’importanza di mantenere la concentrazione anche con il Lecce, concetto ricorrente in tutte le dichiarazioni dei protagonisti? E’ evidente che questa squadra è psicologicamente fragile, emotivamente friabile, forse priva di una vera identità. E la ricostruzione della indispensabile sicurezza, del cinismo e della cattiveria che distinguono le grandi squadre è principalmente compito dell’allenatore. Troppo facile sfoderare formidabili motivazioni contro Inter e Milan, avversari stimolanti di per sé, è contro il Lecce che la squadra deve mostrare il carattere che ieri, era lampante, non aveva.\r\n\r\n2. LA DIFESA – La prima parte della stagione bianconera è stata caratterizzata da distrazioni, errori ed omissioni difensive. Sembrava, a un certo punto, che Del Neri fosse riuscito a far quadrare il cerchio, ma da un mese e mezzo a questa parte, hanno rifatto capolino vecchie disattenzioni e strafalcioni che sembravano dimenticati. Perché difensori di indubbio talento continuano a sbagliare movimenti e posizioni, perdendosi troppo spesso l’avversario? Studiano poco o il professore non si fa capire.\r\n\r\n3. CONFUSIONE – In campo, oltretutto, i giocatori della Juventus hanno spesso dato l’impressione di non aver idee o di averle piuttosto confuse a proposito di cosa fare in fase di possesso palla. Nel corso della stagione la squadra è profondamente cambiata negli uomini o nelle posizioni, anche a causa del mercato, ma – per esempio – dov’è finito il gioco sulle fasce che doveva essere il marchio di fabbrica?\r\n\r\n4. SOSTITUZIONI – Perché, dopo il rosso a Buffon, togliere Krasic, che con il suo tipo di gioco garantiva quel movimento e quella vivacità offensiva che con due centravanti è venuta a mancare? Del Neri ha dato un’indiretta risposta a questa domanda a inizio ripresa, togliendo uno dei centravanti ( Toni) e mettendo Del Piero che doveva reintegrare la classe e il dinamismo offensivo perso. Non era meglio sostituire subito Toni o Matri e lasciare in campo Krasic?\r\n\r\n5. SCELTE – A meno che Krasic non fosse brillante, ma allora perché schierarlo dall’inizio, visto che c’era Martinezdisponibile? E Matri era in grado di giocare dopo una settimana tormentata dal problema ai muscoli intercostali, nella quale ha fatto più iniezioni di antidolorifici che allenamenti?\r\n\r\nFracassi Enrico