Cherubini-Arrivabene: la coppia più bella d’Italia

Criticati al momento della loro “promozione”, ad e dg della Juventus sono stati protagonisti di un’ottima sessione di mercato

Sono la coppia più bella d’Italia, e ci dispiace per gli altri. Parafrasando (e riadattando) la famosissima canzone interpretata da Adriano Celentano e Claudia Mori, il riferimento è puramente intenzionale. Infatti, Federico Cherubini e Maurizio Arrivabene, rispettivamente direttore sportivo e amministratore delegato della Juventus, hanno dimostrato e stanno dimostrando di essere, attualmente, la coppia (di dirigenti sportivi) più bella d’Italia. Andando a ritroso, in estate sono stati bersagliati da asperrime critiche giunte da una certa frangia di tifosi bianconeri, che hanno imputato a entrambi una gestione fallimentare dell’affare Cristiano Ronaldo, sostituito da Kean, ma soprattutto accusati di non essere stati in grado di migliorare il centrocampo nonostante l’acquisto di Manuel Locatelli, non esattamente un panchinaro prelevato dalla Longobarda. Poi, però, cinque mesi dopo, ecco che l’opinione di gran parte della tifoseria juventina è profondamente cambiata per ovvie ragioni.

Cherubini-Arrivabene: l’operato nel mercato di gennaio

Giunti al mercato di riparazione, fra svariate dichiarazioni della stessa dirigenza e di Massimiliano Allegri, che escludevano (quasi) categoricamente nuovi ingressi nella sessione invernale, ecco il Coup de Théâtre. Il primo botto è stato Dušan Vlahović, arrivato dalla Fiorentina e sottratto alla concorrenza di altre e prestigiose squadre europee, anche grazie all’irremovibile decisione del talentuosissimo attaccante serbo di vestire a tutti i costi la maglia bianconera, convintissimo nel rifiutare (fra gli altri club) l’Arsenal. Successivamente, la felice conclusione della trattativa con il Borussia M’gladbach per assicurarsi le prestazioni dell’eccellente centrocampista Denis Zakaria, anche in questo caso strappato dalle grinfie del Bayern Monaco che era seriamente intenzionato a portare in Baviera il calciatore svizzero. Poi, come se non bastasse, un colpo per l’immediato futuro: Federico Gatti. Il difensore centrale, che resterà al Frosinone fino alla fine di questa stagione, era l’oggetto del desiderio dei più importanti club di Serie A, ma il tandem Cherubini-Arrivabene, agendo furbescamente e in anticipo, è riuscito nell’intento di bruciare sul tempo le squadre che sarebbero state disposte ad andare all-in sul quasi ventiquattrenne difensore ora in Ciociaria.

Ma non è solo ed esclusivamente per le operazioni in entrata che Federico Cherubini e Maurizio Arrivabene meritano un sacrosanto 110 e lode per il mercato di gennaio. Già, perché la loro abilità e lungimiranza ha fatto sì che riuscissero a cedere al Tottenham degli ex Antonio Conte e Fabio Paratici due pedine di sicuro valore come Dejan Kulusevski e Rodrigo Bentancur, questo in maniera tale da rientrare dalla spesa effettuata per il tesseramento di Vlahović. Ma il vero acuto da maestri è il colpo di coda in uscita che ha portato alla cessione di Aaron Ramsey in prestito al Glasgow Rangers, dopo che il gallese, capace di infortunarsi anche quando indossa un paio di infradito, ha respinto una marea di proposte. Salvo clamorosissimi imprevisti dell’ultimo minuto, l’ex giocatore dell’Arsenal dovrebbe approdare in terra di Scozia fino a giugno con un ingaggio di 2,5 milioni di euro, con opzione di riscatto fissata a 5,5 milioni di euro che, se il Glasgow dovesse vincere il campionato, potrebbe addirittura diventare obbligo. Mentre la Juve dovrebbe contribuire al pagamento dello stipendio investendo una cifra probabilmente attorno a 1,3 milioni di euro. Questi sono i fatti, questo è ciò che ha dimostrato il nuovo duo Cherubini-Arrivabene in cinque mesi dal loro insediamento alla Continassa.

Ovviamente non finisce qui, perché adesso bisognerà risolvere la spinosa questione legata al rinnovo di Paulo Dybala. Ma non riconoscere i meriti di due dirigenti che, soprattutto nel mese di gennaio hanno letteralmente sbalordito tifosi e addetti ai lavori, è sinonimo di malafede. Il loro dovere è stato compiuto, così come la loro personale rivincita professionale servita su un piatto d’argento. Chapeau!