(Di Gaver) Sono passati quasi tre anni da quell’ultima volta, un’ultima volta amara da ricordare, quasi frustrante, che ridimensionò le ambizioni europee della Juventus non più figlia dei cicli vincenti che la avevano preceduta.\r\nEra una sera di Dicembre del 2009 e la Juve era chiamata a fare risultato in casa contro il Bayern Monaco per proseguire il suo cammino Europeo; non che non ce ne fossero le possibilità, almeno sulla carta, tanto è vero che i bianconeri passarono in vantaggio col mai troppo rimpianto Trezeguet, ma il susseguirsi della gara mostrò tutte le lacune continentali di quella Juve, passando prima dal 1-4 contro i Bavaresi per poi proseguire anche con la cocente eliminazione in Europa Leugue per mano del Fulham.\r\nQui finiva l’ultima avventura dei bianconeri nell’Europa che conta, le stagioni seguenti furono solo dei “brodini” poco adatti alla storia ed al blasone del club.\r\nIl resto è roba da giorni nostri, la Juve che è ripartita sotto la guida di uno che l’Europa che conta l’ha sempre frequentata, con 4 finali ed una vittoria, e che forse proprio in virtù di quelle 3 sconfitte non tutte meritate medita di iniziare una nuova storia con la “coppa dalle grandi orecchie”.\r\n\r\nLa Juve e la Coppa Campioni è una storia che da sempre è fata di alti e bassi e non è assolutamente vero che i bianconeri, come qualcuno vorrebbe sostenere, siano da sempre mancati a questo appuntamento; Antonio Conte sa che il popolo Juventino chiede a gran voce un’inversione di tendenza, reclama giustamente notti vincenti dopo anni di avventure contraddittorie, che han pagato dazi troppo alti a vittorie numericamente inferiori alle aspettative ed alle possibilità del club.\r\nStasera si riparte, con un occhio al passato certo, ma evitando di ripetere errori troppo spesso sovrapposti nei cammini continentali della Juventus; mai guardando a quanto il domani poteva offrire, ma soffrendo spesso di complessi da recenti sconfitte che han finito per condizionare l’immediato futuro.\r\nSuccesse contro il Real nel 98’ dopo il Dortmund nel 97’, e ancor di più si verificò nel 2003 contro il Milan dove, seppur con l’attenuante di assenze pesanti, non riuscimmo ad esprimere quella superiorità dimostrata in stagione.\r\nE’ qui che Antonio Conte interverrà, è qui che saprà dare il giusto senso e le giuste motivazioni a calciatori che impareranno, sotto la sua guida, a considerare la partita in quel momento e basta, dando tutto per quei 90 minuti, senza il condizionamento del passato o l’assillo del futuro.\r\n\r\nStasera, dicevo, si riparte, e lo si fa dalla piazza più adatta, dallo stadio dei campioni d’Europa in carica, a dispetto di tutti coloro che stan sminuendo la forza del Chelsea, comunque primo in classifica in Inghilterra; ma si sa, piccolo inciso, ogni questione Juve va sottovalutata o sopravvalutata a seconde delle (loro) esigenze.\r\nMa al Chelsea questo poco importa, a loro importa (e tanto) che ci sfideranno(appunto) da campioni in carica, dopo un mercato da campioni, che ha visto arrivare a Londra gente come Hazard o Marin, inseguiti un po’ da tutti, ma dei quali il Chelsea è riuscito ad assicurarsi le prestazioni non solo, ne siamo certi, con il messaggio del Dio denaro, ma anche in virtù di un fascino e di un progetto spesso sottovalutati.\r\nLa Juve saprà rispondere presente, e non parlo del risultato, li è roba da maghi, ma in quanto a mentalità l’approccio alla gara sarà forzatamente votato ad imporre una mentalità prima che una prestazione, perché se del risultato non si può esser certi, si può sicuramente auspicare una risposta sul campo in linea con la nuova filosofia della Juve, non semplicemente corsa, ma anche una mentalità capace di imporre una presenza sostanziale sul campo, con la squadra sempre votata a far lei la gara e mai doma o rassegnata a farsi condizionare dal team avversario.\r\nStasera la risposta, manca poco, ma la notte da campioni è nuovamente vicina, quella musica sarà ridare emozione, forse persino palpitazioni, ma poi il campo coinvolgerà insieme chi è in campo o chi siede in poltrona.\r\nLa aspettiamo da troppo questa notte, ne saremo degni!