Ieri sera contro la Dinamo Kiev c’è stata la terza panchina consecutiva per Dejan Kulusevki, uno degli acquisti più costosi della nuova Juventus. Il giovane svedese è costato tra fisso e bonus 44 milioni di euro, ma fin qui ha reso per quella cifra? La risposta è indubbiamente no, perché dopo un ottimo avvio di stagione, condito da due gol, e in cui aveva dimostrato subito personalità e capacità di prendersi le responsabilità, si è letteralmente perso. Anche ieri sera, quando è subentrato, è parso assai in negatività.
Lo si vede dallo sguardo che è spaesato, quasi impaurito. Il “peso” della maglia che inizialmente non sembrava avvertire, si sta facendo sentire all’improvviso come un macigno. Qualunque cosa faccia la sbaglia, come il controllo impacciato davanti l’area che per poco non mandava in gol la Dinamo Kiev. Anche quando ha campo aperto, in ripartenza fa sempre la scelta sbagliata e in ripiego è spesso in ritardo, tanto da essere costretto a ricorrere al fallo. Probabilmente la cifra spesa dalla Juventus gli si sta ritorcendo contro, ma è ancora molto giovane e bisogna avere pazienza.
Molti accusano mister Pirlo di averlo mandato in confusione, ma lo stesso tecnico bianconero si è difeso affermando che Kulusevski abbia fin qui giocato sempre nel suo ruolo. Sembra essere più una questione di testa, insomma ed è su questo che l’allenatore della Juventus e magari anche i senatori del gruppo dovranno lavorare. Nel giro di un anno e mezzo questo ragazzo è passato dalla primavera dell’Atalanta alla titolarità nel Parma in Serie A, poi dal Parma alla Juventus, uno dei club più importanti al mondo. Un club in cui, come dice de Ligt, “se non sei tanto forte non ci arrivi”. Se non sei tanto forte non giochi. Kulusevski dovrà dimostrare di essere molto forte, soprattutto a livello mentale, altrimenti si perderà.