Che fine ha fatto Rugani? La Juve ci crede ma…

Se non dovesse giocare nemmeno contro lo Sporting, per Daniele Rugani sarebbe la quinta esclusione consecutiva per il giovane centrale

Che fine ha fatto Daniele Rugani, si stanno chiedendo tanti tifosi della Juventus. Il giovane centrale bianconero non scende in campo dal primo minuto dallo scorso 20 settembre, quando i campioni d’Italia sconfissero tra le mura amiche la Fiorentina. Una prestazione non propriamente indimenticabile, con alcune sbavature che lo hanno relegato in panchina per le successive quattro partite. Che potrebbero diventare cinque se non fosse schierato nemmeno questa sera all’Allianz Stadium contro lo Sporting Clube de Portugal.

Le ultime notizie provenienti da Torino lo danno in ballottaggio con Benatia per affiancare Chiellini dal centro della difesa, ma solo nel pomeriggio dopo la riunione tecnica sapremo su ci Allegri ha deciso di puntare. Certo è che in caso di nuova esclusione da parte del centrale ex Empoli, si dovrebbe approfondire la questione, perché se è vero che sia Allegri sia la Juve credono nel ragazzo, l’ennesima panchina farebbe riflettere e non poco. Del resto, la scelta estiva della dirigenza bianconera è stata chiara: è partito Bonucci e non è stato sostituito, proprio per dare maggiore spazio a chi come Rugani lo scorso anno è stato relegato troppo in panchina.

Sul 23enne di Lucca la Juventus ha fatto un investimento importante, portandolo a Torino prima per la squadra primavera nel 2012 e dopo una nuova parentesi empolese, richiamandolo per la prima squadra nel 2015. Secondo alcuni rumors riportati dalla stampa, Allegri gli chiede maggiore cattiveria, perché le qualità non sono in dubbio, ma evidentemente, pur crescendo all’ombra di gente come Barzagli e Chiellini, Rugani non è ancora pronto dal punto di vista della mentalità.

Nel recente passato la Vecchia Signora ha rispedito al mittente anche proposte molto importanti per lui. Il Napoli era arrivato persino a mettere sul piatto 30 milioni di euro, ma la risposta da Torino è stata un no secco. Certo è che il quadro potrebbe definitivamente cambiare se il minutaggio non dovesse salire con il passare delle settimane. Un’altra stagione da comprimario per il 23enne difensore centrale, potrebbe essere un freno alla carriera e considerato che a giugno a Torino sbarcherà anche Caldara, non si possono escludere epiloghi per certi versi clamorosi.