Uefa, Eca e le Leghe nazionali europee non pongono limiti per la conclusione di campionati e Coppe Europee. Secondo quanto trapela oggi, c’è la volontà di portare a termine Champions ed Europa League anche ad agosto se le competizioni riprenderanno a giugno, come sembrano lasciar intendere le autorità. “L’importante è finire” dicono Ceferin e Agnelli e se avranno l’ok dei medici, la Champions League sarebbe assegnata dopo ferragosto, con la stagione successiva che prenderebbe il via nel week end del 12-13 settembre, con conclusione prevista entro l’1 giugno per consentire la disputa degli Europei.
Un grosso stop, però, arriva dalla Fifa, che chiarisce cosa succederà con in contratti in scadenza al 30 giugno e con i prestiti. “L’1 luglio non aprirà il mercato. I contratti in scadenza al 30 giugno non potranno essere estesi – fa sapere Emilio García Silvero, il capo dell’ufficio legale -. I calciatori in prestito torneranno alle loro squadre ma non potranno scendere in campo”. Per fare un esempio concreto, se campionati e coppe andassero oltre il 30 giugno, Dejan Kulusevski non potrebbe terminare la stagione con il Parma, ma non potrebbe giocare nemmeno con la Juventus e passerebbe luglio e agosto in tribuna. “I giocatori potranno liberarsi, ma non potranno firmare per altri club, perché la finestra di mercato non si aprirà il 1° luglio – ha aggiunto il dirigente Fifa -. Per i prestiti, in teoria a fine giugno dovrebbe esserci il ritorno alle squadre di provenienza, ma non potrà avvenire l’iscrizione in lista fino all’apertura effettiva del mercato”.
A ciò si devono aggiungere le parole di oggi di Giovanni Rezza, capo del dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità: “Io da romanista direi tutto a monte (ride, ndr). Non mi sembra che il Comitato tecnico-scientifico si sia espresso in maniera definitiva – sottolinea – tocca alla politica. È uno sport di contatti che possono implicare trasmissione. Qualcuno ha parlato di monitoraggio più stretto con più test sui giocatori, ma mi sembra tirata come ipotesi. Siamo quasi a maggio, se dovessi dare un parere tecnico non darei parere favorevole alla ripresa. Poi sta alla politica decidere. È un parere mio personale – ribadisce – ma penso che possa essere condiviso dal CTS”. Insomma, se si tornerà a giocare lo si dovrà fare sfidando anche i pareri dei medici e in nome del dio denaro.