Cda Juventus del 26 ottobre 2012: gli interventi di Agnelli, Marotta e Mazzia

Cda importantissimo quello di oggi per la Juventus: si compone, infatti, il nuovo consiglio d’amministrazione dei bianconeri che vedrà tra le new entry anche l’avvocato Giulia Bongiorno. Ad aprire i lavori, è stato ovviamente il numero uno, il presidente Andrea Agnelli, di seguito le sue parole riportate da ‘Tuttosport’:  “Signori azionisti, la Juventus è campione d’Italia, per troppo tempo i presidenti hanno dovuto affrontare questa assemblea senza avere nel cuore il calore che una vittoria porta con sé. Nella stagione che ci porterà a celebrare il 90° anno del coinvolgimento della mia famiglia nella Juventus,credo sia opportuno riflettere insieme sul fatto che la Juventus ha sempre promosso i cambiamenti. E’ una missione alla quale questa gestione non intende sottrarsi. Quando ho ricevuto l’incarico di presidente avevo in testa chiarissimi alcuni passaggi. Il primo è cambiare la società e la squadra, un percorso in continua evoluzione, ma in 30 mesi abbiamo bruciato le tappe. Churchill diceva: i problemi della vittoria sono più piacevoli della sconfitta ma non meno ardui, lo scudetto non ci deve far dimenticare il nostro mandato, vincere mantenendo l’equilibrio finanziario. Il bilancio presenta numeri su cui riflettere, la perdita è dimezzata, e contiamo di proseguire nel percorso di risanamento». Poi il finale, con il presidente bianconero ad affrontare un tema assai caro come quello delle riforme. «Dopo 17 anni di attesa lo Juventus Stadium è una realtà davanti agli occhi di tutti e sta dando i suoi frutti sia nei risultati sportivi sia in quelli economici. Dal Museum al College, sono tanti i fronti di attività come la riqualificazione dell’area della Continassa che ospiterà sede e centro di allenamento. Il cammino procede nella giusta direzione, ‘la vita è come andare in bicicletta, occorre stare in equilibrio’, diceva Einstein. E qui arriviamo al secondo punto: bisogna cambiare il calcio italiano e posizionarlo a livello europeo, dopo i fasti degli ultimi 30 anni stiamo avendo un declino, siamo in presenza di un tracollo strutturale. E’ necessaria una riforma strutturale del calcio professionistico che non può più vivere essendo considerato al pari di quello di base. Vorremmo che la locomotiva fosse in grado di procedere al pari degli altri. Oggi siamo 4°, dopo Spagna, Inghilterra, Germania, presto Francia e Portogallo li seguiranno. Riforma dei campionati, riforma Legge Melandri, riforma del numero di squadre professionistiche e del settore giovanile. Riforma dello status del professionista sportivo, tutela dei marchi, legge sugli impianti sportivi, riforma complessiva della giustizia sportiva, queste le tematiche su cui vorremmo confrontarci. Bob Dylan diceva: ‘I tempi stanno cambiando’ e non hanno smesso, la Juventus non intende affossare come una pietra”.\r\n\r\n[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=BpWSLERJfWA[/youtube]\r\n\r\nTra i protagonisti della giornata anche il direttore generale e amministratore delegato dell’Area Sport, Beppe Marotta, attaccato da alcuni azionisti per alcune operazioni di mercato. Ecco la replica del dirigente bianconero:\r\n

E’ vero, ci sono stati degli errori. Cito su tutti Martinez, ma solo chi fa sbaglia e negli ultimi due anni abbiamo dovuto operare non dico una rivoluzione, ma comunque un forte rinnovamento. Sono stati presi 22 giocatori e qualche acquisto sbagliato ci può essere stato. E tuttavia non dimentichiamo quelli giusti, penso a Pirlo arrivato a parametro zero, a Pogba, a Vidal, arrivato a 10 milioni e per il quale abbiamo ricevuto un’offerta tripla, rifiutandola perché la Juventus non è una società “venditrice” per tradizione. Immobile? E’ stato ceduto in comproprietà perché per valorizzare i giovani bisogna che la controparte sia incentivata a farlo, se si cede solo in prestito spesso questo non accade. Giovinco è stato ceduto al Parma in un momento di involuzione e nel quale non c’erano offerte per lui. Lo abbiamo ceduto in comproprietà per 4 milioni e lo abbiamo ripreso, dopo che si era ampiamente rivalutato, pagandolo 11, ma ora vale 15… Pensiamo anche a Sorensen pagato 20mila euro e ceduto in comproprietà al Bologna per 2,5 milioni, o Pasquato ceduto per 2,5 milioni o Troisi, preso a zero e rivenduto in comproprietà a 2. Berbatov? La verità è questa: noi lo abbiamo contattato e lui ci ha detto: alla Fiorentina non andrò mai, ma devo scegliere fra voi e il mio ex allenatore Jol che è andato al Fulham. Alla fine ha scelto il Fulham. La Fiorentina ci attacca, ma la verità è che abbiamo evitato loro una figuraccia.

\r\nHa preso la parola anche l’altro amministratore delegato, Aldo Mazzia, che agli azionisti che gli chiedevano aggiornamenti dopo il rinvio da parte del Tnas al 17 giugno 2014 dell’udienza relativa alla controversia sullo scudetto di cartone, ha replicato: “battaglia per lo scudetto 2006 va avanti in tutte le sedi”.