“Caviglia frantumata”: infortunio terrificante | L’annuncio gela i tifosi
Il direttore sportivo parla del terribile infortunio subito dal giocatore nel momento in cui stava finalmente esplodendo a livello internazionale.
Non sarebbe sbagliato definire Walter Sabatini uno degli ultimi poeti del calcio. Parliamo infatti di uno degli ultimi direttori sportivi romantici che il nostro calcio ha avuto l’onore di “ospitare” in un mondo in cui ormai i club sono delle vere e proprie multinazionali che necessitano di manager nel settore sportivo in grado di tenersi distanti dalle emozioni, a approcciare ogni acquisto o uscita in modo analitico.
Nulla di più distante da Sabatini, che si è sempre fidato del suo istinto, e ha sempre vissuto il suo lavoro come emozione pura. Indimenticabile in tal senso la conferenza stampa con cui ha lasciato la Roma dopo cinque anni, affermando che quel giorno non finiva solo il suo lavoro, ma la sua vita, perché per lui essere direttore sportivo era stato in primo luogo un’ossessione.
Sabatini gode per il singolo gesto tecnico, e più di una volta ha deciso di comprare un giocatore senza nemmeno guardare le sue statistiche, lasciandosi semplicemente ammaliare dai suoi movimento in campo.
Nel suo ruolo è stato un fuoriclasse come ha dimostrato anche la sua ultima brevissima esperienza con la Salernitana. Il mercato che è riuscito a fare a Gennaio è stato decisivo per permettere alla squadra di salvarsi.
Sabatini, il suo vero capolavoro lo ha costruito a Roma
Tolta la breve parentesi all’Inter, di cui lui stesso si è pentito, dichiarando di aver lasciato il club troppo in fretta, il suo capolavoro Sabatini lo ha costruito a Roma, dove in cinque anni, senza avere grandi fondi a disposizione, è riuscita a costruire una rosa fortissima.
E d’altronde, non è certo un caso se tantissimi dei suoi acquisti, sono stati poi rivenduti a cifre molto elevate ai top club più forti al mondo.
Il direttore sportivo racconta del terribile infortunio
Nel corso della trasmissione Taconazo, prodotta dal media Cronache di Spogliatoio, Sabatini ha parlato di uno degli acquisti più romantici che ha mai fatto, quello di Lamela, prelevato direttamente dall’Argentina, e portato a Trigoria per 17 milioni di euro. Sabatini ha ricordato con molto affetto il calciatore, che oltretutto è esploso subito e è stato venduto l’anno dopo al Tottenham.
E a chi gli chiedeva che cosa ha frenato la sua ascesa, l’ex direttore sportivo ha ricordato a tutti il terribile infortunio alla caviglia che ha subito il calciatore. A suo parer infatti, Lamela non è mai più riuscito a riprendersi fisicamente, ed è per questo che finito con l’avere una carriera minore.