Franco Causio, una delle colonne della Juventus negli anni Settanta/Ottanta è intervenuto ai microfoni di ‘Goal.com’ per affrontare i temi più caldi dell’attualità juventina, esternando quelle che sono le sue considerazioni sulla crisi di identità che ha il sopravvento soprattutto contro le piccole, sul contratto di Del Piero e sulla guida tecnica di Del Neri. Per molti tifosi bianconeri, la causa di tutto risiede nello smantellamento post-Calciopoli, ma il ‘Barone’ non è d’accordo: “Lo tsunami di Calciopoli non c’entra nulla. Che c’entra Calciopoli con la nuova dirigenza che c’è adesso? E’ una squadra nuova, completamente diversa. Così com’è nuova pure la dirigenza. I giocatori non sono più gli stessi. A parte Buffon, Chiellini e Del Piero, la squadra è cambiata radicalmente da Calciopoli in poi”.\r\nQuali le cause del fallimento allora? “Diciamo che i giocatori attuali non stanno rendendo com’era lecito aspettarsi. Aggiungiamoci anche gli innumerevoli infortuni capitati alla rosa di Delneri e la somma è che i bianconeri non stanno facendo i risultati che ci si aspettava. Probabilmente qualche giocatore non è da Juve e quindi i risultati sono quelli che sono”. \r\nQuando vedremo finalmente una grande Juve? “Quando c’è un nuovo progetto tutto cambia e bisogna avere pazienza. I progetti non si realizzano in un anno soltanto. Ci vogliono almeno due o tre stagioni per costruire qualcosa di positivo e vedere i primi risultati. Primo anno dirigenza nuova, allenatore nuovo e tanti giocatori nuovi. Bisogna aspettare qualche anno e tirare le somme per capire se il programma messo in piedi da questa dirigenza è andato in porto oppure se sarà da rifare tutto da capo”.\r\nDel Neri rischia il posto nell’immediato, e molto probabilmente a giugno cambierà aria: “Non so se è giusto o meno confermare Delneri sulla panchina della Juventus. Hanno fatto una scelta e bisogna portarla avanti fino in fondo. Poi alla fine dell’anno si analizzerà la stagione: si cercherà di capire quanto c’è stato di positivo e quanto di negativo. A quel punto, e solo a quel punto, si tireranno le somme. Inutile analizzare la stagione adesso, quando mancano ancora tre mesi”.\r\n La Champions è ancora possibile? “Non so dove potrà arrivare, so solo che è un campionato molto difficile ma è anche equilibrato: se riescono a centrare 3 o 4 vittorie di fila, i bianconeri riusciranno a rialzarsi. Però queste vittorie devono cominciare a farle per sperare di arrivare almeno al terzo o al quarto posto e conquistare l’accesso alla prossima Champions, anche attraverso i playoff. Ripeto: ora la situazione si fa sempre più difficile, però il campionato è equilibrato e basta poco per riprendersi”.\r\nDel Piero e il rinnovo che non arriva, cosa c’è che non va? “Il giocatore deve capire che non può più fare 30 partite a stagione e che si deve adeguare. Penso che dipenda anche da quale ruolo ha in serbo Andrea Agnelli per il futuro di Del Piero. Sicuramente lui è un patrimonio della Juve ed è una bandiera”.\r\nIl disastro nelle coppe restituisce il ritratto di un calcio italiano in crisi… “Io mi meraviglio che voi giornalisti ne parliate ancora. Il calcio italiano è questo, c’è poco da fare. Tanta quantità, ma poca qualità. Io ormai non mi meraviglio più. Quando trovi una squadra che ha più qualità purtroppo si perde. E il calcio italiano oggi è questo”.