Caso Suarez: cade l’accusa di “sessione organizzata solo per lui”
Cade un’altra accusa relativa al caso Suarez: l’esame non è stato organizzato in una data specifica solo per il calciatore
Continuano a finire sui giornali intercettazioni e chat private del caso Suarez. Raffaele Cantone aveva promesso massima ermeticità, invece dalla Procura di Perugia le veline ai giornalisti continuano ad arrivare senza sosta. Ieri è stato pubblicato l’interrogatorio di Andrea Agnelli, oggi il Corriere della Sera riporta addirittura delle chat private di Fabio Paratici su WhatsApp. Posto che a noi non interessano assolutamente le questioni private e che tutti i media si stanno concentrando sulla frase “siamo la Juve e non ci riceve la prefettura”, sono altri i passaggi che ci interessa sottolineare.
Caso Suarez: l’esame organizzato anche per altri studenti
Fin qui, infatti, abbiamo letto che l’esame di Luis Suarez, calciatore che la Juve non ha poi tesserato, sia stato organizzato in una sessione appositamente per lui, in modo da falsarne meglio l’esito. Una grossa panzana e la cosa emerge chiaramente da una chat tra Paratici e l’avvocatessa Maria Turco. La sessione del 17 settembre è stata organizzata anche per altri studenti, per via delle norme anti Covid, ovvero per evitare assembramenti.
“Hanno deliberato la sessione esame del 17 come sdoppiamento di quella del 22 per evitare assembramenti – dice la Turco al CFO della Juventus – Pertanto la sessione non sarebbe solo per il ragazzo. È quindi chiaro che se non si presenta in quanto non va in porto il tesseramento non ci sono problemi. Mi sta per chiamare la responsabile dei corsi. Lo organizzo facendo mandare la richiesta dall’avvocato spagnolo in nome e per conto del calciatore. Vi aggiorno. M”.