Caso Pogba: Juve assolta dalla Fifa, qualcuno deve chiedere scusa
La Juve è stata assolta dalla Fifa in merito al “caso Pogba”, ossia l’inchiesta disciplinare in merito a una possibile violazione delle norme sulle TPO
Il caso Pogba è chiuso: la Juve non ha violato la normativa sulle TPO, ovvero sulle third party ownership. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente Andrea Agnelli, ieri nel corso dell’Assemblea degli azionisti tenutasi nella pancia dell’Allianz Stadium. Si sgonfia così un caso che aveva avuto una grande enfasi mediatica, come spesso accade con le vicende che riguardano i bianconeri, anche se l’assoluzione della Vecchia Signora non ha destato “stranamente” lo stesso interesse dei media.
L’inchiesta Fifa era partita dalle rivelazioni fatte dal quotidiano Politiken e dal sito francese Mediapart nell’ambito dell’operazione FootballLeaks. Nello specifico, è stato raccontato come nel 2015, a marzo, la Juventus avrebbe firmato un contratto con la Topscore Sports Ltd, una delle principali società facenti capo a Mino Raiola, per un’eventuale cessione di Paul Pogba. Ebbene, nel 2016 alla stessa società viene dato mandato di trovare un acquirente per il centrocampista francese, desideroso di lasciare Torino, poi individuato nel Manchester United.
Assemblea degli Azionisti, Agnelli: “L’indagine della @FIFAcom su @paulpogba si è conclusa senza implicazioni per la Juventus, assolta”
— JuventusFC (@juventusfc) 24 ottobre 2017
Pogba allo United: tutto trasparente
Alla fine, il trasferimento si è consumato e, come reso noto dallo stesso dg bianconero Beppe Marotta, con Raiola c’era un accordo per il versamento di una commissione da 18 milioni all’agente nel caso in cui Pogba fosse stato venduto per una cifra non inferiore ai 90 milioni. Il bonus si sarebbe incrementato di ulteriori 3 milioni per ciascun aumento dell’offerta di almeno 5 milioni. Essendosi il trasferimento perfezionato per la cifra di 105 milioni di euro, Raiola ha così incassato 27 milioni di euro di commissioni. Su questo aspetto, la Fifa ha aperto un procedimento disciplinare per individuare eventuali TPO, ma non essendoci stata alcuna irregolarità, la vicenda si è chiusa con una bolla mediatica.
Qualche mese fa, infatti, furono in tanti a cavalcare l’onda della notizia, con alcuni giornalisti spintisi davvero oltre tramite i propri profili social. Qualcuno parlò addirittura di penalizzazioni per la Juve o di mercato bloccato per qualche sessione. Ora, dovrebbero quantomeno chiedere scusa e dare uguale risalto alla notizia dell’assoluzione. Tranquilli, non avverrà.