Caso Osimhen, il Napoli rischia una penalizzazione: il punto sulle indagini

Dopo il caos legato alle plusvalenze che ha portato la penalizzazione alla Juventus, anche il Napoli finisce nell’occhio del ciclone. A far tremare i partenopei è il caso che riguarda l’acquisto di Victor Osimhen. La Procura di Napoli ha cominciato a indagare sul caso già da tempo e ora ha chiesto una proroga di altri 6 mesi per approfondire. Come riporta il quotidiano Il Mattino, gli inquirenti ipotizzano il reato di falso in bilancio, concentrandosi proprio sulla valutazione dei calciatori coinvolti nella trattativa. A tutti gli indagati è stato notificato l’avviso, firmato dal PM Francesco De Falco. Il quotidiano campano però ci tiene a precisare che il caso del Napoli è diverso da quello della Juventus. 

De Laurentiis e famiglia indagati

(Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Aurelio De Laurentiis, i due figli Valentina ed Edoardo e l’amministratore delegato del Napoli Chiavelli sono stati iscritti nel registro degli indagati per il caso Osimhen. La Procura di Napoli indaga dal 21 giugno scorso per far chiarezza sulla trattativa fra i partenopei e il Lille, nella quale sono finiti tre ragazzi della Primavera azzurra valutati complessivamente circa 20 milioni di euro – nessuno dei tre ha mai giocato realmente con i francesi. L’accusa è di falso in bilancio e anche dichiarazione fraudolenta.

Le dichiarazioni dell’avvocato di De Laurentiis

(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

La risposta dell’avvocato del patron del Napoli non si è fatta attendere e ha tenuto a specificare che il caso è diverso da quello della Juve: “Le indagini vanno nel senso di un approfondimento per il materiale da acquisire, ma vanno nella direzione di un esito favorevole. Parliamo di un’indagine per un falso in bilancio riguardante l’operazione Osimhen. L’inchiesta parte dalla Francia. Il caso Osimhen non penso sia sovrapponibile a quello della Juventus, il Napoli non ha fatto affari con la Juventus, per questo non è coinvolto. Se non emergono nuovi elementi dovrebbe finire tutto bene. È stata chiesta la proroga per studiare il materiale acquisito, ci vuole il tempo necessario per giudicare gli atti acquisiti. Io non posso nemmeno conoscere quello che è l’oggetto delle verifiche, le indagini sono segrete, ma le prospettive sono quelle che l’operazione sia avvenuta in maniera giusta senza mistificazione dei bilanci”.