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Caso Juventus-Bonucci, il difensore fa causa al club bianconero

Nonostante il mercato estivo sia giunto al termine e le strade si siano separate, la telenovela tra la Juventus e Leonardo Bonucci prosegue a gonfie vele. Messo fuori rosa ad inizio estate poiché ormai fuori dal progetto tecnico, l’ex capitano della Vecchia Signora aveva inizialmente intrapreso una durissima scalata verso il reintegro. Tuttavia, gli sforzi attuati si sono resi vani davanti al mancato cambio di rotta della dirigenza bianconera, che ha deciso invece di continuare sulla via in precedenza solcata. Con le valigie pronte per tutto il periodo estivo, il difensore originario di Viterbo ha accettato negli ultimissimi giorni di mercato di trasferirsi in Germania, presso la corte dell’Union Berlino.

Juventus, Bonucci chiederà un risarcimento danni

(Photo by ODD ANDERSEN/AFP via Getty Images)

Quello tra la Juventus e Leonardo Bonucci è stato un matrimonio terminato in malo modo. Tuttavia, il difensore italiano non sarebbe intenzionato a dimenticare il trattamento ricevuto dal club bianconero negli ultimissimi mesi, prima del suo addio ufficiale. Come si legge sull’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport infatti, l’attuale calciatore dell’Union Berlino avrebbe deciso di portare in giudizio la Vecchia Signora con una richiesta di risarcimento danni di natura professionale e d’immagine dovuto alla presunta mancanza delle adeguate condizioni di allenamento e di preparazione.

Come si legge sulla Rosea, Leonardo Bonucci avrebbe subito un trattamento “anomalo” da parte della Juventus, che lo avrebbe condotto a cambiare aria. Una volta messo fuori rosa, al calciatore – si legge – sarebbe stato consentito di svolgere gli allenamenti  serali in orari differenti rispetto a quelli dei compagni, senza mai incontrare lo staff tecnico. Accesso negato invece in altri posti quali palestra, piscina e ristorante. Fattori che avrebbero dunque indotto il campione di EURO 2020 con la Nazionale italiana a fare causa ai bianconeri. Inoltre, lo stesso calciatore ha precisato che qualsiasi cifra dovesse ottenere da tutto ciò, sarà devoluta a Neuroland, associazione che sostiene le famiglie dei bambini ricoverati nel reparto di neurochirurgia pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e Live Onlus.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni