Caso biglietti, Giuseppe Pecoraro, Procuratore Federale e grande accusatore della Juventus e di Andrea Agnelli non ci sta. La condanna del presidente bianconero ad un anno di inibizione da parte del Tribunale Federale è ritenuta pena troppo lieve e per questo motivo, parlando all’agenzia ‘Ansa’, anticipa che la Procura della Figc farà ricorso.
“Sono parzialmente soddisfatto – esordisce Pecoraro – perché siamo riusciti a provare la colpevolezza di tutti, ma i fatti sono talmente gravi che secondo me andavano sanzionati di più. Per questo presenteremo ricorso”.
Insomma, la battaglia legale tra la Juventus e la Procura Federale è solo all’inizio, ma a livello di immagine il danno nei confronti del club bianconero e del suo presidente è già immane. La Vecchia Signora ricorrerà in Corte d’Appello e lo stesso farà la Procura Federale, sicura che vi sia una connessione tra il bagarinaggio e la malavita organizzata:
“Credo sia utile la valutazione di un’altra corte, tenendo presente che le risorse derivanti dal bagarinaggio sono andate alla criminalità organizzata e questo è gravissimo”, conclude Pecoraro.
Negli stessi minuti in cui parlava il Procuratore Federale, anche la Juventus annunciava ricorso:
“Juventus Football Club – si legge nella nota – , preso atto dell’odierna decisione del Tribunale Federale Nazionale, preannuncia ricorso presso la Corte Federale di Appello nella piena convinzione delle proprie buone ragioni, che non hanno ancora trovato adeguato riconoscimento. La società esprime la propria soddisfazione perché la sentenza odierna, pur comminando pesanti inibizioni nei confronti del Presidente e delle altre persone coinvolte, ha dopo ampia valutazione del materiale probatorio acquisito escluso ogni ipotesi di legame con esponenti della criminalità organizzata. Juventus Football Club – conclude la società bianconera – ha fiducia nella giustizia sportiva e ribadisce di aver sempre agito in un percorso condiviso con le Forze dell’Ordine con l’obiettivo di contribuire alla piena salvaguardia della sicurezza e dell’ordine pubblico“.