Caro Sarri, chi non risica non rosica

Sarri deve avere il coraggio di proseguire sulla strada intrapresa contro l’Udinese: Lippi lo fece anche a costo di prendere qualche imbarcata

Resto sempre basito dal panico che colpisce gli juventini ogni qualvolta arriva una sconfitta o un pareggio. Eppure la storia è sempre la stessa. Basta saper attendere. In fondo, ogni campionato è diverso per certi versi ma è uguale nel cammino delle contendenti. Dicevo basta aspettare e come accade sempre, a volte inciampa la Juve, altre cadono le nostre avversarie. Questa volta non si è dovuto neanche aspettare troppo, alla sconfitta con la Lazio sono subito seguiti due passi falsi dell’Inter con Fiorentina e quello con il Barcellona. La cosa non è che non fosse nell’aria era evidente come l’Inter stesse super performando. Una squadra che spesso ha vinto di misura o difeso con i denti un risultato. Ma tutta questa paura fa l’Inter di Conte? Una squadra al più muscolare con un mister sempre sull’orlo di una crisi di nervi. Adesso se la prende con i giornali. Un uomo che non è capace di allenare come tutti e vivere il calcio come va vissuto. Un uomo che è perennemente in guerra e se non c’è un nemico se lo inventa. Ringrazio sempre Il presidente per aver allontanato questo da noi, nonostante le cose buone che ha fatto.

Dicevo di un’Inter muscolare e spesso al limite. Di contro i nostri spesso avevano giocato anche bene come a Roma, come sottolineato pure da Sarri, eppure le circostanze avevano portato ad una sconfitta.  Immediatamente hanno subito suonato le campane a morto. E invece la Juve, come sempre, non muore mai. La Juve ha 1000 risorse. La Juve è quella squadra che dalle sconfitte impara e riemerge dalle difficoltà. Contro l’Udinese si è vista probabilmente una delle più belle performance della squadra di questa stagione e non è un caso che sia arrivata dopo una sconfitta. Mi appello veramente ai tifosi: quando si perde o si pareggia di collegare il cervello prima di emettere sentenza. Abbiamo un’ottima squadra che non ha ancora espresso tutte le proprie potenzialità. Acquisti dell’estate come Ramsey e Rabiot non si sono ancora visti al 100% e sono stati utilizzati con il contagocce. Alcuni altri come Douglas Costa non hanno potuto ancora dare il proprio apporto a causa di infortuni. Mettiamoci pure che Sarri con una rosa così ampia di giocatori e di scelte sta ancora cercando la soluzione migliore per tutti, e ieri il Tridente è stata una prova. Un’ottima prova per dirla tutta.

Non dare continuità al tridente sarebbe un delitto

L’impressione fra le due contendenti è proprio che mentre Conte ha già trovato una quadratura e l’Inter forse è già al massimo delle proprie possibilità, la Juve sia ancora al 50% e Sarri non è ancora convinto di poter utilizzare con continuità tutte le frecce al nostro arco. Io lo farei, ma non sono Sarri. È evidente come l’utilizzo del tridente offensivo porti alla probabilità di realizzare molti gol ma anche alla possibilità di scoprirsi e concedere qualcosa all’avversario come è avvenuto ieri al 95º con il gol della bandiera dell’Udinese. È un rischio che bisogna metter in conto. A questo punto bisogna vedere se si ha la forza e la volontà di correre questo rischio o si vuol andare più sul sicuro. I ricordi spesso sbiadiscono e ancora più spesso sono condizionati dal risultato finale. Leggo di una prima Juve di Lippi, quella col tridente Ravanelli-Vialli-Del Piero del come fosse una squadra molto coesa e compatta. In verità sono andato a vedere le statistiche e la Juve di Lippi nel secondo anno, soprattutto quando vinse la Champions, in campionato prendeva anche delle sonore imbarcate 4-0 dalla Lazio a Roma 2-0 dalla Roma a Torino tanto per citarne qualcuna. Eppure la Juve di Lippi e Lippi stesso continuarono a perseguire quell’obiettivo che era quello di fare un calcio diverso, che fosse un calcio di matrice offensiva. È vero che Del Piero Vialli Ravanelli si sacrificavano molto, tuttavia il rischio che si correva di prendere gol era alto e si perdevano delle partite a volte, ma ripeto era un rischio consapevole. Era un rischio che comunque ha portato alla vittoria della Champions League. Io vedo che le grandi d’Europa giocano con i migliori in campo. Sarebbe un delitto non vedere schierato uno dei nostri campioni per scelta tecnica. Concludo dicendo che sulla carta questo Tridente e anche più forte di quello di Lippi perché se è vero che il primo Del Piero era una specie di Messi e fosse oggi superiore o comunque uguale a questo Dybala, ne va da sé che Higuain e soprattutto Ronaldo sono nettamente più forti sia di Vialli che di Ravanelli  che già erano dei bei campioni. A maggior ragione la Juve deve utilizzare questi campioni. Il talento non va sprecato.