Carlo Nesti: “La Juventus soffre di un male tattico”

carlo_nestiCarlo Nesti, in un’intervista esclusiva concessa a Tuttomercatoweb ha parlato del momento particolare che stanno vivendo le due squadre torinesi. Secondo l’autorevole giornalista RAI, il problema principale della Juventus sarebbe di natura tattica.\r\n\r\nNesti, ci si aspetta molto da questa sosta natalizia per quanto riguarda Juve e Toro. Intanto in casa bianconera è arrivato Roberto Bettega. Quale sarà il suo vero ruolo?\r\n“E’ quell’ ‘uomo di calcio’ che mancava alla Juve; nell’immediato fungerà da ‘tutor’ per un allenatore in difficoltà come è in questo momento Ferrara, un po’ come fu Boniperti per Vycpalek e Parola. Al di là di questo ruolo puramente tecnico ne svolgerà uno determinante per quanto riguarda il mercato, riprendendo un discorso precedentemente interrotto”.\r\n\r\nPer quanto riguarda il Torino, proprio stamani Beretta ha dichiarato di essere in perfetta sintonia con Foschi e Cairo…\r\n“Da molti mesi sostengo, in maniera ovviamente non polemica ma costruttiva, una mia tesi secondo la quale nel Torino, ma anche nella Juventus, c’è un ‘virus tattico’ dovuto al fatto che entrambe adottano il 4-3-1-2 pur non avendo gli uomini adatti per tale modulo; nella fattispecie del Torino non so cosa significhi ‘intesa’, io continuo a nutrire il dubbio che Beretta sia stato chiamato dalla società con un preciso compito, anche se del tutto comprensibile, ovvero mantenere il ‘rombo’ visto che la campagna acquisti estiva era stata fatta in funzione di quel modulo. E infatti è abbastanza insolito il fatto che un allenatore arrivi al Toro e non cambi assolutamente niente, fatta eccezione per alcuni correttivi come l’utilizzo di Loviso e Gorobsov per dare un po’ più di qualità. Spero ovviamente di sbagliarmi, ma questa non è secondo me la strada giusta da intraprendere”\r\n\r\nIn termini spicci, quali potrebbero essere i ruoli in cui potrebbero migliorarsi nella prossima sessione di mercato le due squadre?\r\n“Per quanto riguarda il Torino, questa estate ho sperato nell’arrivo di Manuel Iori, ma poi il Chievo è stato abilissimo a prenderlo. E’ un giocatore che al Cittadella rimpiangono ancora ed è quel regista che potrebbe risultare davvero utile ai granata. La Juventus, se continua a giocare col rombo, deve trovare un elemento capace di agire davanti alla difesa, visto che Felipe Melo non mi pare sia adatto a quel ruolo: ormai è noto a tutti come il Brasiliano renda decisamente meglio se affiancato da qualcuno, come avviene ad esempio in nazionale. In questo senso Ledesma potrebbe essere davvero la pedina giusta, visto che quello era il ruolo che ricopriva nella Lazio. Però, in entrambi casi, il vero mercato sarà quello che vedrà i recuperi di alcuni giocatori come Diego da una parte e Di Michele dall’altra”\r\n\r\nPiù in generale, quale potrebbe essere, secondo lei, il colpo più importante della prossima campagna trasferimenti?\r\n“Di solito nel mercato invernale non succede granché. Parlando in generale del calcio ‘tricolore’ penso che l’approdo di Mancini al Manchester sia l’evento più importante. Per quanto riguarda i giocatori mi pare scontato parlare di Pandev, uno fior di calciatore, un giocatore tanto poco reclamizzato quanto bravo. Quando questa estate è sorto il problema tra il giocatore e la Lazio mi aspettavo una specie di ‘assalto a Fort Apache’ nei confronti del club biancoceleste, poi ci sono state, come sappiamo, varie divergenze. Certo che se dovesse andare all’Inter non sarebbe un vantaggio per chi spera ancora in un campionato all’insegna dell’equilibrio…”\r\n(Credits: TMW)