Non sarà stata spettacolare. E forse, nemmeno tanto decisiva da esser ricordata in qualche polveroso almanacco. Ma la prima vittoria targata Zaccheroni, ottenuta fra lacrime e sudore dopo aver rimontato l’iniziale squillo genoano di Marco Rossi, non esattamente un habitué della rete, comunque in grado di realizzare una doppietta, avrà pure un significato ed una evoluzione nel complesso puzzle ad incastro nel quale la Juventus, esonerato Ferrara, sembra volersi cimentare prima dell’ennesima rivoluzione estiva. Vincere senza convincere, scimmiottando il “leit motive” dell’ultima trionfale Juventus allenata da Sir Capello, se non altro, conferirà alla truppa bianconera un quantitativo minimo di autostima. Contribuendo a rendere meno funesta e, soprattutto, meno pericolante, la posizione di classifica. Il quarto posto, scaramanzia a parte, non è irraggiungibile. Così come il podio, seppur nel cono di bronzo, appare un’impresa difficile. Ma non impossibile.\r\nRassettato lo schema tattico preferito da Zaccheroni, trinceratosi dietro comuni specchietti retorici per non rendere sinallagmatico il proprio rapporto con la difesa a tre, della vittoria sfida con il Genoa occorre salvare il recupero psicologico di Amauri, tornato a segnare dopo tre mesi, l’intesa offensiva fra Diego e capitan Del Piero, oltre alla straordinaria verve dei leoncini De Ceglie, Marchisio e Càceres. Senza voler ingigantire le storture di una formazione probabilmente avvitata in uno dei più imbarazzanti vuoti di potere degli ultimi quindici anni, tra le note positive è soprattutto la crescita del giovane difensore uruguayano a rendere quantomeno agrodolce l’evolversi del campionato. In attesa di ufficializzare il riscatto dal Barcellona, società con la quale la Juventus avrebbe già trovato un accordo sulla base di circa otto milioni, la crescita del ventitreenne centrale sudamericano rappresenta di fatto la migliore soluzione di continuità per una squadra che, a partire da giugno, rivaluterà l’intero reparto arretrato. Salutando, in anticipo rispetto al naturale termine contrattuale, previsto per il 2011, tre dei quattro over trenta pronto ad accettare un ruolo dirigenziale di tutto riposo, Legrottaglie e Zebina, per il quale resiste un’offerta del Bordeaux.\r\nNel rispetto di tale evoluzione gestionale, ed in attesa di rendere più concreto l’assalto al transalpino Mexes ed al brasiliano Naldo, grande amico di Diego sin dai tempi del Werder Brema, il riscatto di Càceres rappresenta il primo vero grande colpo del prossimo mercato bianconero. Nel quale, salvo ulteriori ripensamenti societari, prevedrà l’addio anche di uno fra Amauri e Trezeguet. Oltre che di Camoranesi, sulle cui tracce sono da tempo vigili l’Olympique Lione, l’Atletico Madrid, il Liverpool ed il Valencia. Pur utilizzato sulla corsia destra, in un ruolo a tratti imbarazzante come quello di tornante di centrocampo, Càceres verrà probabilmente arretrato nella posizione di terzino, peraltro già ricoperta nella propria nazionale. Senza escludere un accentramento al fianco di Chiellini, qualora i “moti” carbonari di Ranieri blocchino la partenza di Mexes, o la passione per la Germania non convinca Naldo a metter radici nella fredda ed umida Brema. Rendendo meno infruttifero il recente interessamento della società bianconera, più che mai decisa ad ovattare Diego.\r\nAutore di una partita eccezionale per rendimento, costanza ed abnegazione, Càceres ha dunque sottolineato l’esigenza di rivalutare l’importanza degli elementi di fascia nell’economia di una manovra, quella bianconera, depauperata di imprevedibilità e dinamismo. Sovraccaricando, in assenza di movimento sulle corsie laterali, “Houdini” Diego, spesso e volentieri costretto ad incarnare l’ostile ruolo di distributore unico di gioco a centrocampo. Riducendo, di fatto, l’apporto in fase realizzativa. Così, plaudendo la scelta di separarsi da Marchionni, trentenne dal rendimento costante, ma non certo in grado di elevare il tasso qualitativo della squadra, la conferma in blocco dei brasiliani Diego e Felipe Melo per la prossima stagione, quella del definitivo riscatto, non ostacolerà ulteriori interventi sul mercato. Orientati ad incrementare la qualità dell’organico soprattutto sulle corsie esterne. Come testimoniano i primi sondaggi, tutt’altro che timidi, nei confronti del cileno Vargas, guarda caso “pupillo” di Prandelli, candidato numero uno alla sostituzione di Zaccheroni, valutato quindici milioni. Oltre che di Drenthe, in procinto di lasciare il Real Madrid. Così, dopo il riscatto di Càceres, l’arrivo di Vargas potrebbe presto divenire realtà…\r\n\r\nCredits: Alvise Cagnazzo – CarloNesti.it\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it