Capello ripensa a Calciopoli: “Ci hanno tolto due Scudetti”
Fabio Capello torna a parlare di Calciopoli. L’ex tecnico della Juve dal 2004 al 2006 rivendica gli Scudetti vinti sul campo in quegli anni, poi tolti dalla giustizia sportiva dopo il processo sportivo.
Calciopoli è ancora una ferita aperta per molti tifosi della Juve. I due Scudetti conquistati sul campo e poi revocati dalla giustizia sportiva vengono ancora considerati in bacheca da molti, anche dalla stessa società. E c’è chi, come Fabio Capello, che all’epoca era il tecnico, che continua a rivendicarli.
Calciopoli, Capello su Marca rivendica gli Scudetti alla Juve: “Eravamo i più forti, non avevamo bisogno degli arbitri”
In Spagna continua a far discutere il caso riguardante il Barcellona. Il club catalano è accusato di aver pagato l’ex arbitro Josè Maria Enriquez Negreira oltre 7 milioni di euro tra il 2003 ed il 2018. I blaugrana rischiano ora moltissimo sotto tutti i punti di vista. Anche da quello sportivo, con la revoca dei titoli conquistati. Vicenda che per certi versi può essere accomunata a ciò che accadde nel 2006 alla Juve. In quel caso non ci furono scambi di denaro, ma secondo la giustizia sportiva i campionati 2004-05 e 2005-06 non furono regolari e dunque vennero revocati.
Sulla panchina bianconera sedeva Fabio Capello, che intervista da Marca ripercorre la vicenda: “Ho vinto due Scudetti, avevo la squadra più forte d’Italia senza problemi, ce li hanno tolti. Penso che sia un problema conoscere la verità, non la verità politica o sportiva, la vera verità. Gli arbitri devono essere uguali con tutti. Se paghi è perché vuoi qualcosa. Facile no? Non puoi pensare che un arbitro riceva dei soldi, gli arbitri sono imparziali. Non è possibile che tu non possa pagare un arbitro, è corruzione. Se sei corrotto, devi pagare”.