Fabio Capello, ex allenatore della Juventus, ha rilasciato oggi interviste a diversi quotidiani nazionali. ‘Don Fabio’, come viene soprannominato nell’ambiente, domani debutterà su Fox Sports con un nuovo programma che si chiamerà “Collezione Capello”. L’ex allenatore, che dichiara di aver ormai chiuso con la panchina, intervisterà nomi importanti del calcio mondiale, partendo da Carlo Ancelotti. Poi toccherà a Vicente Del Bosque e tanti altri.\r\n\r\n“Chi dei miei ex calciatori metterei in un museo? Potrei fare due formazioni e mi ci vorrebbero due sale – ha raccontato alla Gazzetta dello Sport – Ma se devo dire un nome solo, uno che non ha avversari nel suo ruolo, dico Gigi Buffon. Le racconto un aneddoto: una volta prima di una partita arriva Tancredi, il mio preparatore dei portieri, e mi dice ‘Gigi non vuol giocare, ha la fobia delle api’. Scendo nello spogliatoio e chiamo Chimenti: ‘Giochi tu’. Quando l’ha saputo, Buffon ci ha ripensato. La fobia delle api era passata”.\r\n\r\nQuanto all’attuale Juventus di Allegri, Capello non ha dubbi: “Sento tanti discorsi sulla Juventus che gioca male: gioca male e ha un vantaggio enorme in campionato, 4 punti sono tanti. Sono d’accordo con Sacchi, la Juve stravincerà. L’Atalanta, poi, è una bella realtà, l’Inter ha qualità per risalire e ho apprezzato la Fiorentina. In Italia manca l’intensità, ci sono troppe interruzioni, i giocatori vanno piano. L’Europa è un’altra cosa. Poi ci sono giocatori che da noi sembrano dei crac, vanno all’estero e restano al di sotto delle aspettative. Dybala mi sembra il più geniale, ma non so quali valori riuscirebbe a esprimere in un altro contesto. Deve fare lo step successivo in Champions. Non so dove possa arrivare la Juve in Europa. Ed è troppo presto per definire una favorita nel torneo, a marzo tante cose saranno cambiate”.\r\n
\r\nQuanto agli allenatori attualmente in voga, l’ex allenatore di Roma, Juve e Milan si rivede in Allegri. Anche la critica li ha di recente accomunati per via di un atteggiamento diciamo così “prudente”: “Mi rivedo forse un po’ in Allegri. Uno che capisce sempre dove sta lavorando, cosa importante. Anche la mia Juve era forte e senza Calciopoli probabilmente avrei fatto una carriera diversa”. A Tuttosport, invece, aggiunge un altro step: “La mia Juve? Dico solo una cosa: se non ci fosse stata Calciopoli a spazzarla via, quella squadra avrebbe aperto un ciclo europeo, era fortissima”.