Trentasei anni, compiuti ieri, e non sentirli. Neanche se gli altri, quantomeno qualcuno, qualche tifoso juventino, non fa altro che rinfacciarti che hai fatto il tuo tempo, che sei in fase calante. Lui, Fabio Cannavaro, non ha sprecato tempo e fiato in reazioni quando – a contratto appena firmato – è stato oggetto di contestazione da parte di una frangia della tifoseria. Piuttosto, ha risposto in campo (in bianconero o in azzurro), con i fatti: «Per carità, ho sempre rispettato le idee di tutti, ho rispettato la delusione del popolo bianconero e ho capito l’amarezza che hanno provato vedendo smatellare una squadra che era appena retrocessa in serie B. Io però ho sempre conservato affetto per questi colori e non appena si è ripresentata l’occasione sono ritornato. Anche per dimostrare che potevo fare la mia parte. Credo di aver dato prova di poter giocare a buoni livelli e con continuità. Avete visto in queste prime partite che non sono poi così vecchio…».\r\n\r\nIn effetti, ha già riconquistato la piazza. Ma non ha nessuna nostalgia per il Real, tantopiù vedendo lo squadrone che è stato allestito?\r\n«No, nessuna nostalgia o amarezza. Ripeto, avrei potuto aspettare l’elezione del presidente e poi discutere il rinnovo, ma appena s’è ripresentata l’opportunità Juve non ho esitato un attimo. Anche qui c’è un gruppo importante che ha voglia di vincere e dare spettacolo con tutti i suoi campioni».\r\n\r\nCampioni, tanti. Pure uno che sembrava dovesse andar via e che ora, dopo il gol alla Lazio, medita di continuare e finire la carriera in bianconero.\r\n«E meno male! Trezeguet è un grandissimo giocatore. A me ha tolto tanto, ma ha dato anche tanto: penso all’Europeo e al Mondiale… Come gruppo faremo di tutto per convincerlo a rimanere. Si tratta di un attaccante che può vedersi poco in partita, ma che alla fine è sempre nella lista dei marcatori».\r\n\r\nCon Trezeguet ha condiviso anche degli scudetti, due, che non risultano più negli annali…\r\n«Ma che io sento miei. E’ stata un’ingiustizia. Quegli scudetti li avevamo vinti in campo: eravamo i più forti. Lo abbiamo dimostrato anche ai mondiali, visto che nella comitiva azzurra c’erano tanti juventini».\r\n\r\nOra ce n’è ancora di più.\r\n«Infatti cercheremo di ripeterci, io ci spero. Ricordo quando ero agli inizi, al Parma con Thuram si parlava di sogni. Mai più avrei pensato al Pallone d’Oro, ma i mondiali li sognavamo entrambi. Ebbene, tutte e due abbiamo coronato questa aspirazione: questa è la magia del calcio».\r\n\r\nC’è pure un altro suo ex compagno di squadra con cui incrocerà il suo destino a breve: Blanc, tecnico del Bordeaux.\r\n«Un grande allenatore, in Italia ha preso qualche batosta, ma gli è servita d’esperienza… »\r\n(TuttoSport)