Joao Cancelo e Moise Kean, mai cessioni furono più azzeccate. La dirigenza della Juventus, criticata aspramente da allenatori e ds da tastiera ancora una volta ha avuto ragione, almeno per quanto visto fino ad oggi. Le plusvalenze realizzate con la cessione del laterale portoghese al Manchester City e del centravanti all’Everton siano benedette. Allo stato attuale delle cose, infatti, la Juve ha incassato dei soldi che difficilmente oggi avrebbe potuto chiedere, visto che le quotazioni dei due calciatori sono in caduta libera.
Cancelo è panchinaro fisso alla corte di Pep Guardiola che lo ha letteralmente stroncato in una recente conferenza stampa. Solo due presenze da titolare per il laterale lusitano ed entrambe molto deludenti, con il tecnico spagnolo che ha ripetuto in pubblico sostanzialmente ciò che diceva lo scorso anno Massimiliano Allegri: il ragazzo ha tecnica, ma gioca solo con la palla tra i piedi e si concentra solo sulla fase offensiva. Senza palla tra i piedi e in fase difensiva è sostanzialmente un disastro e Guardiola lo ha definito addirittura “poco competitivo” per stimolare l’attuale terzino destro titolare, Walker. Senza concorrenza, l’inglese potrebbe adagiarsi e rendere ancora meno e il Manchester City si riserva di tornare sul mercato a gennaio per individuare un nuovo terzino destro, perché come ribadito dal mago iberico “non si può giocare con un solo difensore di fascia destra”.
Discorso analogo per Kean, che sicuramente sta giocando di più di Cancelo, ma quando lo fa lo fa molto male. I “Toffees” sono molto delusi dell’investimento fatto sia dal punto di vista tecnico sia comportamentale del ragazzo, espulso in maniera quanto mai ingenua nell’ultima partita giocata con la nazionale Under 21. Per il suo comportamento, Kean ha perso anche il treno con la nazionale maggiore di Roberto Mancini, della quale sembrava poterne diventare un protagonista. Insomma, ad oggi e ancora una volta, dirigenza Juve contro tuttologi da tastiera finisce 10 a 0.