AAA terreni di gioco in buone condizioni cercansi per giocare un calcio migliore. E’ questo il grido d’allarme lanciato ieri da Andrea Pirlo in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. «In Italia i campi fanno schifo. Non c’è un terreno decente». A rilanciare il timore del giocatore del Milan le parole di Demetrio Albertini, vicepresidente della Federcalcio e dirigente del sindacato calciatori: «Rifacciamo prima i campi e poi gli stadi ma rifacciamoli comunque, a prescindere dalla candidatura italiana a Euro 2016: perché su questo si gioca il futuro del nostro calcio». In Italia il problema dei terreni di gioco torna ciclicamente. Nei primi mesi della stagione la preoccupazione nasce dal troppo caldo. «Il problema non è tanto l’erba, ma il substrato, la parte che sta sotto – afferma Giovanni Castelli, agronomo della Lega Calcio -. Quest’anno abbiamo avuto una estate molto calda e sopra i 25-26 gradi c’è lo stop biologico dell’erba. In più c’è stata poca umidità, che ha determinato quella che chiamiamo evapotraspirazione: ossia l’erba perde acqua e si stressa». Diverso invece il problema da fronteggiare in inverno: «Sotto i 12˚ l’erba subisce unostop vegetativo, non c’è il processo di fotosintesi — continua Castelli —. L’erba consumata dal calpestio non si ripristina naturalmente. A questo punto il terreno di gioco si appesantisce e le performance diminuiscono».
Ma ad oggi qual è la lista nera dei campi di gioco di A e B? «Le emergenze di Firenze, Cagliari, Parma e Livorno sono rientrate — afferma Castelli —. A Genova con la rizollatura il problema è rientrato. Dopo la sosta devo valutare la situazione di Verona, quello che al momento preoccupa di più mentre a Milano a fine mese si dovrebbe provvedere ad una rizollatura». Ma oltre alla Lega Calcio, anche il Coni si sta prodigando per cercare di risolvere il problema. Attraverso la spa Coni Servizi, con l’agronomo Valeriano Bernardini e l’ingegner Francesco Romussi, responsabile del progetto, gestisce la manutenzione dell’Olimpico di Roma. I risultati sono evidenti con la finale di Champions League del 2009 come giusta vetrina, con il coro di complimenti, con Ferguson e Platini in testa, giunto da più parti.
Non si ferma alla gestione dello stadio Olimpico l’impegno del Coni. Raffaele Pagnozzi, segretario generale del Coni, ha proposto a Maurizio Beretta, presidente della Lega Calcio, di fornire alla Lega il know-out a disposizione per migliorare l’efficienza degli altri campi italiani. In sostanza il Coni ha offerto alla Lega di mettere a disposizione del dottor Giovanni Castelli un pool di agronomi, con a capo il dottor Bernardini, come consulenti per tenere monitorata la situazione dei manti erbosi. Ad oggi la Coni Servizi non ha ricevuto nessuna risposta dalla Lega ed è pronta ad agire autonomamente. Come? Con delle lettere che nei prossimi giorni verranno inviate alle società di serieAeBdove si proporranno ad ognuna di loro consulenze private.
(Credits: Gazzetta dello Sport)