“Antonio non l’ho mai avuto come tecnico, però tutti me ne parlano benissimo – dice ancora Camoranesi – Di lui conservo un gran ricordo come compagno: mi aiutò molto appena arrivai alla Juve. Parlava poco, ma ti guidava con esempio e fatti: carattere, agonismo, attenzione tattica. Con Antonio la Juve è tornata quella dei tempi migliori. In Italia non ha rivali e in Champions è arrivata subito ai quarti. Il lavoro comincia a dare i frutti”.
\r\nDomenica il derby potrebbe consegnare lo scudetto alla Juve sul campo dei nemici: \r\n
“Sarebbe la ciliegina sulla torta. Anche perché i discorsi in campionato sono chiusi già da marzo – prosegue l’ex ala della Signora – Uomo derby? Spero sia Pirlo. Qualche volta ci sentiamo per sms: lo seguo con molto affetto”.
\r\nPoi Camoranesi ricorda le sfide con il Toro che lo videro protagonista:\r\n
“Erano sentite, anche se tra noi e loro c’era una differenza abissale. Abbiamo sempre rispettato il Toro, però sapevamo di essere superiori. Una aneddoto? Più che un ricordo, un pensiero: non ho mai capito perché, a distanza di 40 anni, i granata parlino sempre e soltanto degli anni Settanta. Invece di scrivere nuove pagine, pensano sempre alla storia: credo che questo sia il loro limite”, dichiara ancora l’argentino.
\r\nParlando di mercato, infine, Camoranesi sa che la Juve immetterà molti soldi sul prossimo mercato, ma avverte:\r\n
“La cosa più importante è spenderli bene i soldi: meglio un colpo da 30 milioni che tre da 10. A calcio giocano i calciatori e quelli migliori costano, ma solo con loro aumenti le possibilità di vincere. Ibrahimovic è un campione, il 2006 fa parte del passato: qual è il problema? Ibra fa reparto da solo e con lui arrivare in cima all’Europa sarebbe più semplice – dice German – ma non so se sia il tipo di giocatore che rientra nei piani di Conte”.