Calcioscommesse tabaccaio di Parma nel mirino, Locatelli attacca ancora, Conte tranquillo

Continua ad essere nel mirino degli inquirenti che stanno indagando sul calcio scommesse la tabaccheria di Parma di proprietà di Massimo Alfieri, ma Gianluigi Buffon, tirato spesso in ballo dai media in questi giorni, non c’entra nulla. Stando a quanto riporta ‘Repubblica’, infatti, in seguito alla perquisizione avvenuta qualche giorno fa ad opera della Guardia di Finanza di Torino, è saltato fuori che nel decreto disposto dalla Procura piemontese per autorizzarla si rilevava come addirittura l’80% delle giocate effettuate negli ultimi 14 mesi presso la tabaccheria sarebbe risultata vincente. Una percentuale ritenuta anomala, anche se viene sottolineata la costanza delle giocate. In ogni caso, per vederci chiaro, i magistrati torinesi hanno iscritto nel registro degli indagati lo stesso titolare della tabaccheria.\r\nNel frattempo la procura di Cremona continua il suo iter di indagini: oggi si è presentato presso la procura del Pm Di Martino, uno dei legali del tecnico della Juventus, Antonio Conte. Al termine del colloquio, l’avvocato Antonio De Renzis ha escluso una convocazione imminente di Conte e ha dichiarato: “C’è grande rispetto per il lavoro che sta facendo la Procura ed anche sintonia. Stiamo lavorando”.\r\n\r\nIntanto, oggi è tornato a parlare Tomas Locatelli, ex centrocampista di Milan, Udinese e Mantova, che ha patteggiato due anni con la giustizia sportiva. Non indagato dalla giustizia ordinaria, Locatelli ha ancora una volta accusato ai microfoni di Raisport chi lo ha interrogato per conto della procura federale: “E’ assurdo che la stampa associ ancora il mio nome al calcioscommesse, io sono innocente. Ho collaborato con la Giustizia, facendo tutti i nomi che sapevo, ma questo non è bastato. Chi ha fatto più nomi di me, invece, ha avuto uno sconto di pena maggiore e questo mi sembra incredibile. Una persona racconta quello che sa con una collaborazione spontanea e sincera, ma questo non basta, serve la quantità di informazioni per ottenere qualcosa. Allora significa che c’è qualcosa che non va”.\r\n\r\nProprio oggi, due degli arrestati per il calcioscommesse, Mauri e Milanetto, hanno lasciato il carcere dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari.